Nella leghista Verona un candidato sindaco africano

“No al razzismo nelle città dove la Lega ha sempre avuto il massimo consenso”. E’ il “grido di battaglia” di Ibrahima Barry, operaio quarantanovenne, nato in Guinea ma in Italia dal 1989, candidato sindaco di Verona per il Partito di Alternativa Comunista alle elezioni comunali del 6 e 7 maggio. Lancerà il suo guanto di sfida al primo cittadino uscente, Flavio Tosi, e agli altri candidati con una lista in cui sono anche due immigrati dal Bangladesh e uno dal Senegal.

“Il nostro è un programma autenticamente rivoluzionario, rivolto ai lavoratori, alla classe operaia e si contrappone agli schieramenti borghesi di Lega, centrosinistra e centrodestra. Siamo impegnati per sostenere i lavoratori: quelli veronesi e i tanti che sono arrivati da lontano per cercare una vita migliore. Naturalmente – ha sottolineato Barry – siamo per una città veramente antirazzista: no al razzismo nelle città dove la Lega ha sempre avuto il massimo consenso”.


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