Dopo una battaglia legale durata ben 14 anni, un clan aborigeno dell’Australia centrale (il popolo Arabana) è riuscito ad ottenere il riconoscimento del ‘diritto nativo’ su un territorio molto esteso e che ricomprende al suo interno il lago Eyre, il più grande d’Australia. Sui 70mila kmq di territorio, questa popolazione non potrà godere di diritti esclusivi, ma avrà diritto di accesso, caccia, pesca, accampamento e la possibilità di svolgere cerimonie tradizionali.
Una piccola curiosità: il riconoscimento è avvenuto quasi (precede di poco) in concomitanza del 20° anniversario del verdetto Mabo dell’Alta Corte, tramite il quale si riconosceva il diritto tradizionale alle terra e annullava la nozione di ‘terra nullius’, adottata da parte dei colonizzatori britannici per dichiarare la propria sovranità sul continente. Da parte degli aborigeni di questo territorio, il lago Eyre viene considerato come sacro e creano non pochi problemi le barche dei turisti che spesso si recano lì, specie quando è inondato. Il locale yacht club ha avvertito che tenterà ogni via possibile per far sì che la navigazione possa continuare.
M.M.
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Nord America16 Marzo 2024Quando Marlon Brando rifiutò l’Oscar per Il Padrino in solidarietà con i Nativi Americani
- Nord America5 Marzo 2024Nat Turner, lo schiavo-profeta che mise a ferro e fuoco la Virginia
- Italia5 Marzo 2024“Non abbiamo bisogno di odio. Mio figlio non sarà Balilla”
- Africa4 Marzo 2024I sudafricani bianchi che hanno lottato contro l’apartheid