Curry, un toccasana per l’intestino. Scoperte proprietà anticancro

di Luca Iacoponi

Il curry, o masala nella cucina indiana, è una spezia dal sapore – e odore – intenso e caratteristico. Nasce come una miscela di ingredienti quali curcuma, semi di coriandolo, cannella, zenzero, noce moscata, pepe nero, peperoncino, semi di fieno greco e, appunto, foglie di curry (chiamate “kari phulia” o foglie di “nim”). Al di là delle sue proprietà organolettiche questa semplice polvere color senape sembra essere una manna, sono già diversi anni che la comunità scientifica ha iniziato a prestare attenzione a questa spezia. Numerosi studi condotti nell’ambiente universitario hanno via via dimostrato come il curry possa essere un valido coadiuvante nella terapia contro diverse patologie.

Nel 2003 sono stati condotti studi a tappeto presso il centro oncologico MD Anderson Cancer Center dell’università del Texas a Houston. Il team del dottor Bharat B. Aggarwa riuscì a dimostrare la validità della curcumina, ingrediente base del curry, nella terapia contro il mieloma multiplo, un tumore del sangue, contro i vari melanomi, i tumori del tessuto cutaneo e contro la sclerosi multipla.

Sei anni più tardi, gli scienziati del Cork Cancer Research Centre hanno dimostrato che la curcumina aiuta l’abbattimento delle cellule cancerogene nel tumore all’esofago. “Gli scienziati sanno da tempo che alcune sostanze naturali potenzialmente possono neutralizzare le cellule cancerose, e la nostra ipotesi è che la curcumina in particolare abbia valide proprietà terapeutiche” aveva dichiarato la dott.ssa Sharon McKenna sul British Journal of Cancer.

Uno studio condotto dal dottor Giovanni Scapagnini, dell’Istituto di Scienze Neurologiche del CNR di Catania, in collaborazione con il Rockefeller Neuroscience Institute di Washington (DC) ha in seguito dimostrato al validità anche contro malattie degenerative come Parkinson e Alzheimer.

Su Cancer Research, una delle riviste più autorevoli della comunità scientifica mondiale, la Thomas Jefferson University, medical college di Philadelphia, ha fatto pubblicare questo inverno il lavoro del team della dottoressa Karen Knudsen. Lo studio voleva sperimentare un inibitore delle cellule tumorali resistenti alla terapia. Il test ha dimostrato che la curcumina è in grado di bloccare l’avanzata delle cellule maligne.

Recenti studi hanno dimostrato come la curcumina sia valida anche nella lotta contro uno dei tumori più aggressivi: quello all’intestino. Solitamente questo tipo particolare di cancro viene trattato con una miscela di farmaci nota come FOLFOX. Purtroppo il 40-60% dei pazienti non risponde alle cure. Questo tipo di trattamento inoltre non può essere molto lungo dal momento che influisce gravemente su tutto il resto del corpo. La Leicester University sta studiando come la curcumina sia in grado di sensibilizzare maggiormente le cellule cancerogene permettendo al FOLFOX di agire tempestivamente. “La prospettiva che la curcumina possa aumentare la sensibilità delle cellule cangerogene alla chemioterapia è eccitante perchè questo potrebbe significare dosi minori, in questo modo i pazienti potrebbero avere minori effetti collaterali e continuare a ricorrere al trattamento per più tempo”, ha dichiarato il professor William Steward. La sperimentazione è appena iniziata ma le aspettative sono molto ottimistiche. “La ricerca è ancora in una fase molto precoce, ma indagare il potenziale di sostanze chimiche vegetali per il trattamento del cancro è un settore interessante che speriamo possa fornire indizi allo sviluppo di nuovi farmaci in futuro”. ha continuato il professore.

La speranza è quella che con il tempo e con gli strumenti adeguati, la ricerca, messa nelle condizioni di poter lavorare, possa trovare soluzioni sempre più valide nella cura di gravi malattie. Basti pensare che sono bastati appena dieci anni di studi per far emergere come il curry, da valida spezia con buone proprietà antinfiammatorie, sia un prezioso alleato nella lotta al cancro.

Alcune delle nostre ricette a base di curry:

 


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