Israele, condannato reporter che denunciò crimini di guerra a Gaza

La Corte distrettuale di Tel Aviv ha condannato oggi a quattro mesi di servizi sociali Uri Blau, il giornalista del quotidiano Haaretz che nel 2008 condusse l’inchiesta che svelò l’ordine ricevuto dall’Idf di effettuare omicidi mirati contro militanti palestinesi nella striscia di Gaza. Una sentenza della Corte Suprema aveva già definito tale pratica “un crimine di guerra“.  Alla fine l’articolo non venne neanche pubblicato in quanto lo Shin Bet, l’agenzia di intelligence per gli affari interni dello stato di Israele, ordinò la distruzione di tutte le copie del giornale.

Jack Hen, uno dei legali di Blau e del quotidiano Haaretz, ha così dichiarato la condanna per ‘spionaggio e possesso illegale di documenti segreti’: “Stabilisce un precedente nella persecuzione dei giornalisti che fanno solo il proprio lavoro, grazie al quale il diritto del pubblico di conoscere la verità e la libertà di stampa sono stati seriamente danneggiati”.

Dal canto suo Uri Blau ha risposto che è un suo dovere informare il pubblico. “Questo è il significato della libertà di stampa in un paese democratico, è così vedo il mio ruolo di giornalista”.
Dopo l’inchiesta del 2008 il reporter aveva riconsegnato i documenti utilizzati ma venne accusato di possedere altre migliaia di documenti segreti che avrebbe usato per “mettere in pericolo la sicurezza dello stato”. Da Londra, dove si era rifugiato per alcuni mesi, Uri Blau trattò con lo Shin Bet. L’accordo fu questo: la riconsegna di tutti i documenti segreti che aveva in cambio della garanzia che non sarebbe stato aperto contro di lui un processo per spionaggio. Ma tornato a Tel Aviv si rese conto che il fascicolo contro di lui era stato aperto e nel giugno scorso cominciò il processo.

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La pena è stata ridotta a quattro mesi di lavori socialmente utili a seguito di un patteggiamento ma la soldatessa Anat Kam, una tra le sue informatrici principali, è stata condannata a quattro anni di carcere. Aveva consegnato al reporter 1800 documenti utilizzati poi per l’inchiesta. “Il fatto che io sia stato condannato e che Anat Kamm stia scontando una dura punizione sono cose che non ho mai desiderato” – ha dichiarato Blau,  che ha aggiunto: “Col senno di poi, avrei potuto agire diversamente in vari punti. Ho lavorato per informare il pubblico come un giornalista deve fare. Io sono un giornalista, e come tale deve fornire al pubblico la massima informazione per consentire di comprendere la realtà. Le informazioni che pubblico non sono sempre piacevoli. Il governo è ovviamente molto più a suo agio quando il pubblico non è esposto alla verità. Ma col senno di poi, avrei potuto agire diversamente”.


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