Amnesty: “La Moldavia tuteli le minoranze”

Le leggi Moldave hanno bisogno di urgenti modifiche per contrastare gli elevati livelli di discriminazione nei confronti delle minoranze etniche, religiose, lesbische, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali (LGBTI), disabili e HIV-positivi.

Questo l’allarme lanciato da Amnesty International in un rapporto pubblicato ieri, denominato “Verso l’uguaglianza: discriminazione in Moldavia” nel quale propone modifiche alla legge sulla garanzia di parità e contro la discriminazione, che entrerà in vigore il 10 gennaio 2013.

Amnesty chiede inoltre che i crimini motivati dall’odio contro il diverso orientamento sessuale e d’identità, come per la disabilità, vengano inseriti nel codice penale della Moldavia.

“C’è un urgente bisogno di questi cambiamenti nel ​​clima attuale della Moldavia, denso di pregiudizi e stereotipi che genera violenza e l’abuso nei confronti dei gruppi svantaggiati, crimini che vengono commessi impunemente”, ha detto Heather McGill, esperto di Amnesty International sulla Moldavia.

“Gli standard internazionali, non i pregiudizi prevalenti nella società nel suo complesso, dovrebbero essere i principi guida per le leggi della Moldavia.”

Secondo uno studio sociologico condotto nel 2011 dalla Fondazione Soros nel Paese, il 63 per cento degli intervistati ritiene che i bambini con disabilità dovrebbero essere educati in scuole separate, il 46 per cento ha espresso sostegno per limitare i diritti delle persone lesbiche e gay, e più del 70 per cento pensa che i Rom siano mendicanti e borseggiatori, bugiardi e imbroglioni.

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Questo modo di pensare è stato rafforzato dalle affermazioni discriminatorie nei confronti delle minoranze etniche e LGBTI, di leader politici e religiosi. Lo stato delle cose espone queste persone ad ulteriori discriminazioni e li priva dei diritti fondamentali, tra i quali la libertà d’espressione e riunione, il diritto all’istruzione ed alla tutela della salute.

Razzismo – Nel settembre 2011 nella capitale moldava Chisinau, quattro uomini hanno insultato e malmenato Johbull Ugbo, un cittadino nigeriano che stava uscendo da una farmacia. La vittima dell’aggressione è riuscita a chiamare la Polizia. Purtroppo gli agenti stessi dopo averlo scortato fuori dal negozio hanno ripreso a picchiarlo.

Un mese più tardi, uno degli aggressori del nigeriano è stato condannato per teppismo minore ed al pagamento una multa di 200 lei (13 euro). Il giudice ha anche respinto la richiesta dell’avvocato di Ugbo di inserire l’aggravante del razzismo.

Omofobia -Poliziotti corrotti, spesso ricattano i gay moldavi, sfruttando la discriminazione ed il clima d’odio presente nel Paese nei confronti delle persone LGBTI.

Il 6 dicembre del 2010 Ion si è suicidato dopo che la Polizia di Chisinau l’aveva arrestato e minacciato di rivelare il suo orientamento sessuale alla famiglia. In una lettera scritta prima di uccidersi Ion ha lasciato detto: “Perdonami mamma. Io sono gay”

La mancanza di un’adeguata legislazione contro crimini di questo tipo perpetua gli atteggiamenti negativi ed impedisce alle vittime dei reati di ottenere un risarcimento.

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Disabilità – L’impossibilità di accedere all’istruzione è una delle più gravi forme di discriminazione nei confronti dei bambini con disabilità. Anche se sono ben 15.321  solo un quinto – 3148 –  riceveva un’istruzione di qualsiasi tipo tra il 2010 ed il 2011.

Cornel Baran, 19 anni, studia a casa perché non può accedere alla scuola con la sua sedia a rotelle.

Il ragazzo ha raccontato ad Amnesty International che avrebbe preferito frequentare la scuola per potersi fare degli amici, ma le barriere architettoniche l’hanno impedito. Tra l’altro sono solo 10 i passi che dividono casa sua dalla scuola, le cui aule sono distribuite su quattro piani.

HIV / AIDS – Sono stati 5290 i casi di HIV/AIDS registrati in Moldavia nel 2009. Una legge del 2007 vieta la discriminazione delle persone affette da questa malattia ma ugualmente le persone sieropositive continuano ad essere stigmatizzati e discriminati sul posto di lavoro, nella società e nell’accesso all’assistenza sanitaria.

I.H. una donna di 48 anni sieropositiva, soffre di un grave problema all’anca che la obbliga ad utilizzare le stampelle per spostarsi. Nel maggio del 2011 era stata messa in lista d’attesa per una protesi all’anca presso l’Ospedale di Traumatologia ed Ortopedia di Chisinau.

Tuttavia, il 21 novembre 2011, i medici si sono rifiutati di eseguire l’operazione, in quanto ritenuta troppo rischiosa per una persona con i suoi problemi di salute.

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“La Moldavia è in grado di dimostrare le sue potenzialità democratiche, prendendosi cura dei più vulnerabili e percependoli, non come una minaccia ma come una fonte di arricchimento”, ha dichiarato Heather McGill.

“A tal fine, il governo della Moldavia, deve attuare misure che  impediscano gli stereotipi negativi e aumentino la consapevolezza della discriminazione, aumentando la tolleranza, attraverso l’educazione e l’informazione pubblica. Garantendo alle vittime di tali discriminazioni di ottenere un risarcimento.

Paola Totaro


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