Le “Nonne solari” vanno in India per imparare il fotovoltaico

“One dollar a day” è l’indice mondiale non scritto con il quale le Ong internazionali quantificano il bisogno estremo di una comunità. Tra i bisogni primari che queste zone non hanno c’è l’accesso all’energia elettrica, oltre che quello ai farmaci, alle cure e all’educazione.

Uman fondation e Enel Green Power hanno cercato di ovviare ad uno di questi disagi, cercando di togliere dal buio circa il 30% della popolazione totale che ad oggi non sa cosa significhi schiacciare un interruttore e veder accendere una lampadina.
Il progetto prevede di donare energia rinnovabile tramite pannelli solari a circa mille abitazioni in Guatemala, Cile, Brasila, Colombia e Perù entro il 2013. Progetto ambizioso che necessita di tecnici ed esperti in grado di produrre energia e di immagazzinarla ma, prima ancora, di costruire i pannelli solari.

Ed ecco che entrano in gioco le “nonne solari”. Sono state ribattezzate così le 10 signore partite dal Perù e dal Cile con destinazione India. “Quando sono venuti al villaggio a cercare una donna, possibilmente nonna o con figli già grandi perché fosse più libera, per andare in India ed imparare a fabbricare i pannelli solari ho deciso di partire. So cosa vuol dire vivere senza luce. Ho pensato, se vado potrò tornare a casa e portare luce per tutti”, sono le parole di Reina, 37 anni, a Vanity Fair.

Le dieci donne hanno raggiunto Tilonia, nella regione arida del Rajasthan dove c’è la sede del Barefoot College, la scuola fondata nel 1972 da Bunker Roy dove donne analfabete di tutto il mondo imparano a costruire, installare e mantenere da sole un impianto fotovoltaico. Non importa se non si sa l’inglese, al Barefoot College si impara con i colori, con i numeri. Anche gli insegnanti possono essere analfabeti, lo schema di Roy parla chiaro, è la conoscenza che porta all’alto reddito, l’ignoranza alla povertà.

“Nessuno poteva credere al villaggio che un compito così difficile e importante fosse stato offerto alle donne – racconta una “nonna”, dopo i sei mesi di corso – Quando siamo tornate, tutti gli uomini del villaggio volevano essere noi”.

Donne che per la prima volta hanno lasciato il loro villaggio, affrontato un viaggio di ventimila chilometri per studiare ed imparare, per portare nella loro terra l’energia, stanche di dover essere solo madri e nonne, pronte ad essere imprenditrici.

Ilaria Bortot


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