Rivolta nel Cie di Crotone, la sentenza: “Fu legittima difesa”

I tre cittadini nordafricani protagonisti della rivolta nel Cie di Crotone (precisamente di Isola capo Rizzuto) che lanciarono alla Polizia oggetti vari – tra cui rubinetti e grate – agirono per “legittima difesa”. Lo ha stabilito il tribunale di Crotone nella sentenza n. 1410 del 12/12/12.

I fatti risalgono allo scorso ottobre. Il pm Francesco Carluccio aveva richiesto una condanna a 1 anno e 8 mesi di reclusione per i reati di danneggiamento e di resistenza a pubblico ufficiale. La decisione del giudice Edoardo D’Ambrosio ha stabilito che la reazione degli imputati alle “offese ingiuste” è da considerarsi proporzionata. Al centro della sentenza le condizioni di vita nel centro, giudicate “al limite della decenza”: “materassi luridi, privi di lenzuola e con coperte altrettanto sporche, lavabi e ‘bagni alla turca’ luridi, asciugamani sporchi, pasti in quantità insufficienti e consumati senza sedie né tavoli”.

Le strutture, ha spiegato il giudice, non erano “convenienti alla loro destinazione: che è quella di accogliere essere umani. E, si badi, esseri umani in quanto tali, e non in quanto stranieri irregolarmente soggiornanti sul territorio nazionale. Lo standard qualitativo delle condizioni di alloggio non deve essere rapportato a chi magari è abituato a condizioni abitative precarie, ma al cittadino medio, senza distinzione di condizione o di razza”.


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