Democrazia e diritti delle minoranze nel Corano

L’Islam è una religione che può essere davvero praticata soltanto se lo si fa seguendo la propria libera volontà e la libertà di coscienza. Quindi, la costrizione e l’oppressione sono contro l’essenza dell’Islam.

di Sinem Tezyapar

SUPERARE PREGIUDIZI. Non importa quale sia il pensiero, la religione o la nazione di provenienza: uno dei più importanti bisogni delle persone è la libertà, che è una benedizione garantita da Dio a tutti gli esseri umani. Ogni essere umano vuole vivere le proprie credenze in libertà e tranquillità e, da una prospettiva islamica, sarebbe un peccato grave ostacolare ciò, qualsiasi sia il modo. Nonostante questo, una delle discussioni più frequenti è su come i musulmani vedono i cristiani e gli ebrei, sui diritti delle minoranze religiose in paesi a maggioranza musulmana e sulla possibilità di avere democrazia, libertà di pensiero e di culto in paesi musulmani. Il mondo è abituato a vedere le persone che pretendono di rappresentare l’Islam mentre predicano l’odio, promuovono violenza e terrorismo, sostengono regimi dittatoriali e respingono l’idea di democrazia e di diritti civili. Ma è questo il vero Islam? Queste persone esprimono l’Islam come lo conosciamo dalla Scrittura?

Basandosi sulle informazioni scorrette che hanno dedotto o dai falsi esempi che possono aver visto, alcune persone hanno sviluppato la paura che l’Islam limiterà le loro vite o le loro libertà, proverà a controllare i loro stessi pensieri e a limitare – se non eliminare – le arti e le scienze. E comunque le persone di paesi considerati islamici non riflettono necessariamente la vera natura dell’Islam stesso. Il fatto è semplicemente che l’Islam è una religione che garantisce ogni sorta di libertà intellettuale così come la libertà di culto e di espressione e che prende sul serio i diritti delle persone coinvolte con queste libertà citate.

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Per di più i concetti primari di democrazia (libertà di parola e di credo, trattare tutti allo stesso modo, non mettere pressioni, il rispetto delle persone indipendentemente dalle loro opinioni e credenze) sono già presenti nella morale della vera religione. Ma è essenziale operare una distinzione tra il bigottismo sostenuto dalla classica propaganda di destra e i veri insegnamenti dell’Islam.

Secondo l’Islam, Dio ha dato ai musulmani la responsabilità di stabilire il benessere per tutti gli uomini, siano essi cristiani, ebrei, sabei, pagani o altro. Asilo e protezione non sono garantiti solo a chi crede in Dio, ma anche a quelli classificati come idolatri. Come è comandato nel Corano, i musulmani hanno il dovere di proteggerli mentre vanno da un luogo ad un altro, anche a costo della propria vita. Questo è un criterio importante che i musulmani devono rispettare: non ostacolare, ma piuttosto garantire, la sicurezza delle persone e la loro libertà.

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COSA DICE IL CORANO? Forzare le persone a credere in una religione o costringerle a praticarla è del tutto in contrasto con l’essenza e con lo spirito dell’Islam. Dio dice: “Non c’è costrizione nella religione”. (Corano, 2:256). Per un sincero musulmano, questa dichiarazione che Dio fa nel Corano è abbastanza esplicita e non lascia spazio a dubbi. L’Islam è una religione basata sull’accettazione sincera e sulla pratica volontaria. In altre parole, la fede e l’adorazione hanno valore soltanto se dirette a Dio dalla libera volontà dell’individuo. Se un sistema impone una fede o un culto sulle persone, allora queste diventeranno religiose non per sincera convinzione, ma per paura di quello stesso sistema. E chi diventa musulmano sotto pressione, non risulterà essere un musulmano, ma un ipocrita.

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Le persone possono diventare irreligiose o abbracciare il cristianesimo quando in precedenza erano musulmane; oppure possono abbracciare l’Islam mentre erano irreligiose prima. Tutto secondo il loro desiderio. Nessuno ha il diritto di interferire, ed essendo ognuno giudicato dalle proprie decisioni, Dio rende chiaro che la fede è un fatto personale. Secondo il Corano, la risposta di un musulmano è: “A voi la vostra religione, a me la mia”. (Corano, 109:6) La responsabilità che l’Islam pone ai credenti è quella di invitare le persone attraverso mezzo di pace e nel modo più rispettoso. La decisione se credere o non credere, se attuare o non attuare i consigli, spetta all’altra parte. Forzare la persona a credere, o cercare di imporle qualche cosa, è una violazione della morale Coranica. Dio dice, riguardo all’orientamento religioso, “non sta a te guidarli” (Corano, 2:272), e afferma: “Ammonisci dunque, ché tu altro non sei che un ammonitore e non hai autorità alcuna su di loro.” (Corano, 88:21-22). E in un altro versetto, Dio dice “Tu [Maometto] non sei stato inviato a costringerli alla fede” (Corano, 50:45). Per di più, la morale descritta nel Corano pone i musulmani verso l’astensione da tensioni, controversie, calunnie e anche pensieri negativi tra le persone. Come ordinato nel Corano, i musulmani devono invitare le persone “alla via del Signore con saggezza e parole giuste” (Corano, 16:125) e sostenere le loro credenze nella maniera più gentile e incoraggiare le persone a fare il bene.

Un altro fatto importante che impariamo dal Corano è che i musulmani devono rispettare e proteggere i luoghi di culto ebraici e cristiani. Nel Corano, i monasteri, le chiese e le sinagoghe sono menzionati come luoghi di culto protetti da Dio (Corano, 22:40). Quindi se gli ebrei o cristiani vogliono adorare nei loro luoghi di culto, dovrebbero essere in grado di farlo liberamente e senza ostacoli.

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Di conseguenza l’Islam, nella sua più pura forma, non è una minaccia per la libertà, ma il garante della libertà stessa. Infatti, in un modello dove prevale la morale islamica genuina, ebrei e cristiani sarebbe nella massima tranquillità e le persone di tutti i ceti sociali – siano essi indù, buddisti, taoisti, o non credenti, senza distinzione di fede, cultura o ideologia – vivrebbero nel benessere che spetta ai “cittadini di prima classe” e godrebbero di tutti i diritti e tutte le libertà, nel vero senso della parola.

Sinem Tezyapar è una produttrice esecutiva di A9 TV, che trasmette da Istanbul. Lei è anche commentatrice politica e religiosa e un’attivista per la pace.


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