Oltre la logica del profitto, nel ristorante dove il conto lo decide il cliente

Lentil as Anything, Abbotsford convent – Melbourne (foto: Stefano Marai)

di Eleonora Dutto, corrispondente dall’Australia

 Esiste un ristorante a Melbourne nel quale il conto non è una questione di matematica. Non ci sono prezzi, non ci sono coperti o ingressi da pagare: ti siedi, ordini, consumi e ti godi la cena. Quando hai finito decidi quanto è valsa per te quell’esperienza, o quanto puoi permetterti in quel momento di farla valere.

Suona incredibile e culturalmente distante dal mondo che conosciamo. Eppure è proprio dopo aver girato il mondo che Shanaka Fernando ha avuto l’ispirazione per aprire Lentil As Anything.

 Nato e cresciuto nello Sri Lanka, Shanaka a 23 anni ha deciso di lasciare il suo paese: nonostante avesse avuto la fortuna di nascere in una famiglia benestante, sentiva la mancanza di qualcosa, un vuoto che ha deciso di riempire viaggiando.

Il viaggio è durato ben sei anni e ha aperto i suoi occhi e la sua mente: con lo sguardo unico del viandante, Shanaka ha scovato la sua nuova ricchezza nelle persone, oltre le barriere – reali ed immaginarie – che dividono le culture. Ha realizzato che sono le persone il valore fondamentale sul quale tutto deve nascere, nient’altro.

Magic Money Box – (foto di Stefano Marai)

La voglia di diffondere questo pensiero nel mondo ha dato la forza a Fernando per un’impresa originale, rischiosa e contro qualsiasi logica economica, ovvero l’apertura del ristorante/organizzazione no-profit di Lentil as Anything. Il primo locale è stato aperto nel 2000 a St.Kilda, quartiere rinomato di Melbourne: uno spazio piccolo per un progetto di enorme portata.

Come in un qualsiasi altro ristorante, al “Lentil” ti fanno accomodare, una cameriera prende il tuo ordine ed a fine pasto ti chiede se vuoi il caffè. Quando arriva il momento di pagare sei libero di lasciare quanto ritieni giusto, o quanto puoi permetterti, in una cassaforte salvadanaio, senza la minima interferenza dello staff.

 Abituati a vivere in mondo dove il valore economico è dominante, la prima reazione di fronte a questo singolare progetto è scettica: “il cibo sarà di scarsa qualità; tutti lasceranno poco o nulla; sarà una sorta di mensa caritatevole per senza tetto”.

Nulla di tutto ciò: il menu è vegetariano ed arricchito dalle diverse ricette dei volontari internazionali che si alternano in cucina, il servizio dei camerieri, altrettanto volontari, è accogliente come in qualsiasi altro ristorante ed è, infine, frequentato da persone di ogni sorta ed età.

 Dopo pochi anni l’esperimento è riuscito a tal punto da tentare l’apertura di altri locali, anche se non tutti hanno avuto lo stesso successo. Ad oggi a Melbourne sono aperti e floridi due ristoranti Lentil: il primo originario di St.Kilda e quello nell’affascinante complesso dell’ex-convento di Abbotsford.

È in questo luogo unico, astratto dal tempo, che ho intervistato Shanaka: trovarsi di fronte ad un idealista come lui è stata un’esperienza unica, non solo per il fascino delle sue parole, ma nel vedere alle sue spalle il suo sogno vivere, nel rendersi conto che Lentil funziona e cammina con le sue gambe da più di 10 anni.

 Se la domanda che vi risuona in testa è il perché di tutto questo, la risposta di Shanaka è semplice “perché tutti meritano un posto a tavola”.


Profilo dell'autore

Eleonora Dutto
Come si possono sentitizzare 30 anni di vita e il carattere di una donna in una biografia di poche righe? Proviamo:
Nata a Roma ma non romana fino all'osso.
Italiana ma meticcia nell'animo, grazie alla ricchezza assorbita dalle esperienze in giro per il mondo e dal contatto con le altre culture anche nel mio paese.
Laureata in Relazione Internazionali ma appassionata di Cooperazione Internazionale, migrazioni e diversità culturali.
Fundraiser ma insegnante di italiano per stranieri.
Amante della storia e delle tradizioni ma Viaggiatrice sempre in cerca di nuove idee per creare "Altro".
...E in questo caso: Blogger per apportare il mio contributo al progetto interessante ed oggi più che mai necessario di Frontierenews.it, per sostenere un "mondo plurale".

1 Comment

  • ricordo ai malpensanti che Melbourne e’ la citta’ australiana con il maggior numero di immigrati italiani, che mi sembra qui non facciano i furbi ( non so quanti portoghesi ci sono!)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potresti apprezzare anche

No widgets found. Go to Widget page and add the widget in Offcanvas Sidebar Widget Area.