Svezia, casting di modelle anoressiche in una clinica

Gli emissari di un’agenzia di modelle facevano i loro casting all’uscita del Centro  di Stoccolma per i disturbi alimentari, in cerca di giovani anoressiche adatte alla passerella.

Lo denuncia la direttrice della clinica, Anna-Maria af Sandeberg, il 18 aprile. Secondo l’agenzia di stampa svedese TT, la donna ha raccontato che i “cacciatori” di modelle “si sono piazzati all’esterno dell’edificio e hanno aspettato che le ragazze uscissero per la loro quotidiana passeggiata”. La responsabile del centro ha poi sottolineato che nell’ospedale, che conta 1700 pazienti ed è il più grande della Svezia per la cura dell’anoressia, ci sono moltissimi casi gravi, tra cui pazienti costrette sulla sedia a rotelle per la loro magrezza. Infatti, anche una ragazza in sedia a rotelle è stata effettivamente contattata dalla società: “Una delle ragazze contattate era in sedia a rotelle, tanto era magra”, racconta la Sandeberg.

La faccenda non è passata sotto silenzio, e ha scatenato polemiche su stampa e web. Fredo Kazemi, direttore dell’agenzia di modelle Elite, ha definito la vicenda come “ripugnante e contraria all’etica”.

E dire che proprio in Svezia la principessa Vittoria conduce una forte battaglia contro l’anoressia, dopo averla affrontata e superata lei stessa, negli anni 90. Le campagne contro l’anoressia si intrecciano spesso con il dibattito sull’eccessiva magrezza delle modelle – il cui aspetto fisico, che può avere una forte influenza nell’immaginario collettivo di donne, uomini e adolescenti, non è regolato da nessun codice etico. Unico stato in cui sono stati presi provvedimenti è Israele, dove una legge proibisce di sfilare alle ragazze eccessivamente magre o sotto-peso.

Rossella De Falco


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