“85 super ricchi possiedono quanto la metà più povera della popolazione mondiale”

Vignetta di Darko per il Columbia Daily Tribune

La metà più povera della popolazione mondiale, circa 3,6 miliardi di persone, possiede l’equivalente di quanto detenuto dalle 85 persone più ricche del mondo. È questo il dato sconvolgente che emerge dal rapporto Working for the few, pubblicato dalla Ong Oxfam in occasione del World Economic Forum 2014 che si svolgerà a Davos, in Svizzera, dal 22 al 25 gennaio.

La crisi, secondo il rapporto, avrebbe ulteriormente dilatato la distanza tra le fasce più deboli della popolazione, che si sono ulteriormente impoverite, e quelle più ricche che nonostante la crisi hanno visto aumentare il loro patrimonio. “Il rapporto dimostra che viviamo in un mondo nel quale le élite che detengono il potere economico hanno ampie opportunità di influenzare i processi politici – afferma Winnie Byanyima, direttrice di Oxfam International – In questo modo la ricchezza e il potere sono sempre più concentrati nelle mani di pochi, mentre il resto dei cittadini del mondo si spartisce le briciole. Un sistema che si perpetua, perché gli individui più ricchi hanno accesso a migliori opportunità educative, sanitarie e lavorative, regole fiscali più vantaggiose, e possono influenzare le decisioni politiche in modo che questi vantaggi siano trasmessi ai loro figli”.

A supporto di questa tesi il rapporto porta come esempio il fatto che dalla fine degli anni ’70 la tassazione per i più ricchi è diminuita in 29 paesi sui 30 per i quali sono disponibili dati, per cui i ricchi non solo guadagnano di più ma pagano anche meno tasse. Questo fa sì che 7 persone su 10 nel mondo vivono in paesi in cui la disuguaglianza è aumentata negli ultimi 30 anni, tanto da concentrare circa la metà della ricchezza mondiale nelle mani dell’1% della popolazione.

Negli ultimi anni il tema della disuguaglianza è entrato con forza nell’agenda globale: Obama lo ha identificato come una priorità per il 2014 mentre il World Economic Forum ha posto le disparità di reddito come il secondo maggiore pericolo nei prossimi 12-18 mesi, mettendo in guardia su come stia minando la stabilità sociale e minacciando la sicurezza su scala globale. Disparità che si acuiscono anche nei trattamenti economici tra i manager delle aziende e i dipendenti. La forbice si è infatti allargata a dismisura passando da un rapporto di 1 a 20 negli anni ’70 all’attuale rapporto di 1 a 163. Questo fa sì che anche in Paesi ricchi come l’Italia il 10% delle famiglie più ricche detiene il 47% della ricchezza nazionale erodendo il potere d’acquisto delle fasce medie della popolazione che lentamente scivolano verso la povertà.

Il rapporto si chiude con un invito che Oxfam rivolge ai partecipanti al World Economic Forum di Davos ai quali si chiede di assumere un “impegno solenne” volto a:

sostenere una tassazione progressiva e contrastare l’evasione fiscale
astenersi dall’utilizzare la propria ricchezza per ottenere favori politici che minano la volontà democratica dei propri concittadini
rendere pubblici tutti gli investimenti nelle aziende e nei fondi di cui sono effettivi beneficiari
esigere che i governi utilizzino le entrate fiscali per fornire assistenza sanitaria, istruzione e previdenza sociale per i cittadini
adottare dei minimi salariali dignitosi in tutte le società che posseggono o che controllano
esortare gli altri membri delle élite economiche a unirsi a questa causa

 


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