Da Vicenza alla Spagna, country manager di una startup di successo. “Ma non illudetevi…”

 

di Alberto Scarsi

Ciro non fa mistero delle difficoltà avute e di quelle presenti: con la praticità tipica della gente del Nord-Est ti mette subito in guardia. La Spagna vive un momento difficile, forse più del nostro, e trovare un lavoro può essere molto difficile. Ciro il suo posto al sole se lo è comunque trovato e guadagnato, la provincia vicentina gli stava stretta. Gli studi a Trento, una prima esperienza in Spagna, poi l’Erasmus e poi la Spagna che lo chiama ancora. Stavolta in modo più stabile, non di passaggio ma con l’intenzione di restarci a lungo. E possibilmente con un lavoro, magari in linea con i suoi studi e con la sua passione per i viaggi. Ecco appunto. Madrid lo affascina e la seconda volta che vi mette piede lo fa con il proposito di restarci.

La lingua non é più un problema, lo spirito di adattamento nemmeno. E’ il lavoro l’ago della bilancia. E trovarlo é stato più facile del previsto. Certo, al suo arrivo la crisi non si era ancora fatta sentire, forse ha avuto fortuna ma come si diceva un tempo, la fortuna aiuta gli audaci. Mi chiede di non dipingere la Spagna come l’Eldorado perché si sta già tirando la cintura in tutti i settori. Accenna alle pressioni del capo, agli impegni di lavoro che non lo fanno respirare ma in fin dei conti non puo’ certo lamentarsi. Si perché Ciro é oggi country manager per www.minube.it, una piattaforma, o social network, che intende raccogliere e condividere le esperienze di viaggio attraverso racconti, foto, commenti e video. Gli hanno affidato il compito di sviluppare il mercato italiano di un sito che già va alla grande in Spagna e America Latina.

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Eccoci allora in Plaza del Sol in pieno centro a Madrid per fare una chiacchierata con Ciro.

Ciro Gechelin, Country Manager a Madrid per Minube.it, buongiorno! Parlaci un pò di te…

Vengo da Zugliano, un paese in provincia di Vicenza. Ho frequentato l’università di Trento, piccola ma di un certo prestigio. Ho avuto un percorso accademico un po’ tormentato: prima una laurea triennale in mediazione linguistica e poi ho cambiato radicalmente spostandomi verso i temi economici, con una specializzazione nella net-economy legata al mondo di internet.

Cosa ti ha spinto a cambiare indirizzo negli studi?

L’Erasmus che ho fatto nel 2002-03 a Madrid. Stavo facendo il corso di lingue a Trento ed è stato un anno che mi ha cambiato la vita, al rientro in Italia ho capito che volevo tornare in Spagna in pianta stabile. Devo dire che a Trento mi sono trovato benissimo perché essendo un’università piccola c’era una relazione più diretta con i professori, difficile da trovare in un corso a Madrid. Però la voglia di crescere, scoprire e conoscere nuovi posti è stata più forte. L’ho sempre avuta, non a caso ho una grande passione per i viaggi e mi piace vivere in un altro tipo di cultura. Avevo iniziato l’Università seguendo la passione poi ho puntato ad un altro corso seguendo maggiormente quello che mi conveniva fare: ho lasciato da parte la passione ed ho cercato di professionalizzarmi. Comunque consiglio l’Erasmus a tutti anche se magari vissuto in un paesino del Belgio, si creano dei rapporti ed una rete di conoscenze che possono essere utili anche in futuro.

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Adesso sei Country manager per l’Italia per Minube. Di cosa si tratta?

Minube é una piattaforma per i viaggiatori. Gli utenti, che noi preferiamo chiamare viaggiatori, entrano in Minube.it sia per consultare che per condividere le proprie esperienze di viaggio. Quello che ci differenzia è che noi invitiamo gli utenti a condividere i loro posti preferiti e le loro raccomandazioni di viaggio. A livello globale abbiamo superato da poco i 500.000 viaggiatori iscritti mentre a livello di visitatori siamo sui 30 milioni di visite all’anno.

Come hai fatto a trovare un lavoro che oltre tutto ti dà anche parecchie soddisfazioni?

Non é stato così semplice: é stato un pò grazie alla fortuna e un pò grazie al curriculum. Ho studiato net-economy e questo é stato valutato positivamente dai selezionatori. Inoltre conosco piuttosto bene lo spagnolo e questo é stato certamente un vantaggio rispetto ad altre persone che posso immaginare abbiano partecipato ai colloqui. Ho risposto ad un annuncio on line e da lì sono stato poi selezionato. Sono entrato come stagista, facendo quindi la gavetta. Ho fatto uno stage di 6 mesi finalizzato all’assunzione e poi sono stato assunto a tempo indeterminato.

Come si vive in Spagna?

Molti mi chiedono come si sta in Spagna perché vorrebbero venire a vivere qui. Io sinceramente sono abbastanza duro nelle risposte perché vedo una situazione piuttosto critica e non so bene quando si risolverà. Non vedo al momento spiragli importanti. Si fa fatica a trovare lavoro pero’  il settore on-line é uno dei pochi che penso abbia registrato cifre positive quest’anno. Resta il fatto che non si può venire qua sperando di fare soldi o grandi fortune perché purtroppo bisogna essere disposti ad adattarsi. Più che altro ti trovi a dover competere con milioni di disoccupati. Se per esempio non sai lo spagnolo e vuoi venire in Spagna ti direi di studiarlo prima. Se invece vieni per studiare é un altro discorso, anche perchè qui il costo della vita è più basso rispetto all’Italia.

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Facciamo qualche passo ancora insieme verso Plaza Mayor, é pomeriggio inoltrato ormai e le vie pedonali del centro storico di Madrid sono invase da persone che affollano i negozi, i ristoranti, i café e le tapas. «Inevitabile, é il centro di una città di tre milioni di persone. Ma questo non é il vero volto del Paese. Esci da questa zona ricca e vedrai la differenza». Schietto, diretto, lavoratore: rappresentante apprezzato degli italiani all’estero. A Madrid adesso si fa fatica a trovare un lavoro, Ciro lo ha detto senza mezzi termini, ma la sua esperienza é emblematica: volere é potere.

 


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