Rom, Marino e le promesse non mantenute. L’accusa di Amnesty

Strigliata di Amnesty International al sindaco di Roma Ignazio Marino. Il direttore del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty, John Dalhuisen, punta il dito contro l’amministrazione comunale e invita il primo cittadino a dialogare con l’associazione per porre fine alla discriminazione dei rom nell’accesso a un alloggio adeguato.

”Continuano le violazioni dei diritti umani dei rom da parte delle autorità italiane, incluse quelle di Roma. Sgomberi forzati, segregazione in campi in condizioni abitative gravemente inadeguate ed esclusione dall’edilizia residenziale pubblica stanno proseguendo anche sotto l’amministrazione del sindaco Marino” ha dichiarato Dalhuisen. ”Amnesty International – prosegue il direttore del Programma Europa e Asia Centrale – aveva auspicato un cambio di rotta da parte della giunta Marino dopo gli anni del piano nomadi della giunta Alemanno. Lo scorso ottobre avevamo accolto con favore l’impegno della giunta Marino a ritirare misure chiaramente discriminatorie nei confronti delle famiglie rom residenti nei campi autorizzati nell’accesso alle case popolari”.

Amnesty International accusa il sindaco di non aver mantenuto gli impegni precedentemente presi, ossia di non aver ancora pubblicato la graduatoria del bando del 31 dicembre 2012 per l’assegnazione delle case popolari e di non aver attribuito punteggi alle domande presentate, così come previsto nella circolare del dipartimento Politiche abitative del 18 gennaio 2013. Si è schierato con l’organizzazione anche il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muiznieks, che aveva evidenziato in passato il carattere discriminatorio della delibera, che impedirebbe ai rom residenti nei campi autorizzati di veder riconosciuto il proprio stato abitativo gravemente disagiato.

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”Chiediamo al sindaco Marino di fare chiarezza su come intende impiegare i fondi recentemente messi a disposizione dalla Regione Lazio per l’emergenza abitativa. Non possiamo accettare che quest’operazione ancora una volta si concluda con l’esclusione delle famiglie rom residenti nei campi, oltre che di altri cittadini che hanno fatto domanda per un alloggio residenziale pubblico in base alla graduatoria del 31 dicembre  2012” – ha concluso Dalhuisen.


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