“L’icona della coesistenza israelo-palestinese? Totalmente finta”

La foto è stata scattata nel 1993, a tre mesi di distanza dalla firma degli accordi di Oslo, e ritrae due ragazzi – un israeliano in maglietta rossa e kippah ed un coetaneo palestinese in maglietta nera, kefiah e agal – che sono abbracciati, l’uno con il braccio sulla spalla dell’altro, chiacchierando mentre camminano nei pressi di Gerusalemme. Ma la suggestiva foto è puramente allegorica e completamente costruita.

“Penso di essermi sentito un po’ strano”, ha dichiarato ad Haaretz Zvi Shapiro, il ragazzo in kippah. Zvi è figlio di due israelo-statunitensi. Il ragazzo “palestinese” invece è Zemer Aloni, un ebreo israeliano. L’unica cosa reale dell’immagine è che i due – cresciuti nella parte ebraica di Abu Tor, quartiere di Gerusalemme – erano davvero amici all’epoca.

Ricki Rosen
Ricki Rosen

La foto è stata scattata da Ricki Rosen, una fotogiornalista statunitense che ha coperto per 26 anni la questione israelo-palestinese. Il magazine canadese Maclean’s le aveva chiesto di rappresentare gli accordi di Oslo in un’immagine; il direttore le aveva chiesto specificamente una foto, scattata di spalle, avente come soggetto un ragazzino in kippah e uno in kefiah in cammino sulla ‘strada per la pace’. “Era un’illustrazione simbolica”, ha detto Rosen. “Non era mai stata ideata per essere una foto documentaristica.

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Rosen ha chiesto al suo vicino di casa Haim Shapiro, suo collega al Jerusalem Post, se il figlio avesse potuto ricoprire il ruolo del ragazzino ebreo. E per paura di ricevere risposte negative, non ha neanche tentato di cercare la controparte palestinese; il migliore amico del ragazzino, l’israeliano di origini giudeo-iraniane Zemer Aloni, è infatti stato il prescelto per portare la kefiah (indossata in un modo peraltro poco diffuso tra i giovani, popolare invece tra gli anziani arabi).

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Nel 2002 la foto è stata digitalizzata per Corbis Images. E benché sia coperta da copyright, centinaia di testate, webzine, blog e quotidiani online hanno riprodotto l’immagine senza autorizzazione. Senza alcun controllo sulla diffusione, Rosen – così ha dichiarato lei stessa – non è mai riuscita a spiegare che la foto è interamente artefatta.

Ma il silenzio è stato rotto quando Rihanna, durante i bombardamenti su Gaza dell’estate scorsa, ha postato su Twitter l’immagine con i due ragazzini abbracciati. E la popolarità della cantante barbadiana ha raggiunto anche la madre di Zvi Shapiro, che ha immediatamente contattato la fotografa. In quel momento lei si è resa conto di quante persone avessero postato la sua immagine senza permesso.

Zvi Shapiro (sinistra) era il ragazzino in kippah; Zemer Aloni (destra), indossava invece la kefiah
Zvi Shapiro (sinistra) era il ragazzino in kippah; Zemer Aloni (destra), indossava invece la kefiah

Dopo quello scatto Shapiro e Aloni sono rimasti amici stretti per qualche altro anno, ma l’ultima volta che si sono visti erano entrambi nell’esercito. Ora Shapiro, 32enne, sta completando un dottorato in psicologia infantile nella Pennsylvania State University. Aloni invece, 33enne, lavora come architetto nei pressi di Haifa. “Non vedo gli arabi come nemici”, ha dichiarato Aloni. “Se qualcuno mi dicesse che sembro arabo, non mi importerebbe nulla. Non è qualcosa di cui vergognarsi”.


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