Viseu, la Casa Bóquinhas e la maglia bianca di Luca Cappelli

1° puntata – di Daniele Coltrinari

Se da ormai tre anni, seguiamo tutte le tappe della Volta a Portugal, stavolta (mentre scrivo è venerdì 31 luglio) ci siamo fermati a Braga, dove ieri si era svolta la tappa Pinhel – Bragança, città dove da quindici anni non si svolgeva una prova ciclistica della Volta. E allora ne abbiamo approfittato per visitarla anche se il tempo a disposizione non è stato molto, rispetto a Viseu, città che già conoscevamo ma dove solo quest’anno abbiamo scoperto un’università davvero speciale. Prima di raccontarvelo, i risultati sportivi del prologo e delle prime due tappe.

Se è vero che questo che state leggendo è la prima puntata di è un reportage a puntate di viaggio, siamo sempre al seguito di una competizione sportiva e allora: se nella 1° prova della Volta (giovedì 30 luglio) con arrivo a Braganza, nella quale aveva vinto in volata lo spagnolo Vicente Garcia de Mateos mentre il belga Gaetan Bille rimaneva primo nella classifica generale, dopo l’affermazione nel prologo individuale a cronometro dello scorso mercoledì 29 luglio (conservando così la Camisola Amarela, la maglia gialla che spetta al leader della Volta) dopo la  seconda tappa Macedo de Cavaleiros – Montalegre con arrivo in salita a Serra do Laoruco dello scorso 31 luglio, la classifica generale è cambiata. Dall’ostello dove ci troviamo, infatti, mentre vediamo la 2° tappa di questo giro lusitano, il belga Gaetan Bille perde terreno e la Camisola amarela passa a Gustavo Veloso, vincitore dello scorso anno e uno dei grandi favoriti quest’anno per la vittoria finale. La vittoria di tappa va al suo compagno di squadra, Delio Fernández della W 52 – Quinta da Lixa.

LEGGI ANCHE:   Nova Lisboa. Razzismo e abitazione in Portogallo

Casa Bóquinhas - foto tratta dalla pagina facebook  A Faculdade O Bóquinhas de ViseuDi nuovo a Viseu, arriviamo nella notte dello scorso 28 luglio. Il giorno dopo comincerà il giro lusitano. In questa città abbiamo messo piede per la prima voltanel 2013, era l’ultima tappa e la  festa finale della 75° edizione della Volta. Siamo tornati in questa città portoghese, situata geograficamente nel centro nord del paese, lo scorso anno, per assistere all’arrivo di una delle prove previste durante la Volta 2014. Quest’anno invece inizia da qui,  un prologo di 6 chilometri che si svolge nel centro della città. Ed eccoci qui, nuovamente a Viseu.

La città non è famosa famosa solo per il ciclismo, anzi, c’è tanto altro e c’è un luogo che la rende famosa tra gli studenti erasmus e non solo. La chiamano la “Faculdade”, la Casa Bóquinhas, è una famosa taverna tipica della città dove si beve vino della casa e sangria, altrà specialità della casa. Giovani universitari ed erasmus da tutto il mondo si ritrovano qui tutti i giorni dalle 22 di sera fino a chiusura. È un posto ultra centenario e non ha cambiato abitudini durante la sua lunga vita; se negli ultimi decenni è diventato un punto di riferimento per i più giovani, non ha perso tuttavia la sua identità. Era un luogo dove si beveva e si mangiava a prezzi modici e continua ad esserlo. Casa Bóquinhas a Viseu è un’istituzione, non solo per gli studenti universitari. È una parte di storia importante di questa città.

LEGGI ANCHE:   #viaggiadacasa 11 – Portogallo (con Luca Onesti)

Luca Cappelli - foto di Luca Onesti
Luca Cappelli – foto di Luca Onesti

Un’altra maglia,  la Camisola branca, la maglia bianca, riservata al miglior giovane della Volta, mentre scrivo è italiana. Dopo averla persa nella tappa di Braganza, l’aveva conquistata nel prologo di Viseu, Luca Cappelli della Team idea 2010 – unica squadra italiana quest’anno partecipante alla competizione – è riuscita riprendersela nella prova con arrivo a Serra do Larouco. È una classifica nella classifica dedicata ai  giovani ciclisti, Capelli, nato a La Spezia nel 1993 proverà a conquistarla definitivamente a Lisbona il prossimo 9 agosto, ultima tappa della Volta. Non sarebbe  male concludere questo reportage con una sua affermazione in terra lusitana.

Continua –


Profilo dell'autore

Daniele Coltrinari

Daniele Coltrinari
Nato a Ciampino (Roma) nel 1976, è un giornalista freelance e ha realizzato reportage su Lisbona e sul Portogallo, pubblicate su diverse testate nazionali. È coautore di Lisbon Storie (2016), il primo documentario indipendente sugli italiani che da anni vivono e lavorano a Lisbona. Ha pubblicato nello stesso anno C'era una Volta in Portogallo (Tuga Edizioni), un libro di ciclismo, viaggi e avventure. Lisbona è un'assurda speranza (uscito recentemente per Scatole Parlanti) è un romanzo breve ambientato nella capitale portoghese poco dopo gli anni post Troika e prima dello scoppio della pandemia.

1 Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potresti apprezzare anche

No widgets found. Go to Widget page and add the widget in Offcanvas Sidebar Widget Area.