Balkan road, carceri siberiane e Alzheimer: il meglio della fotografia etica 2015

“I confini europei sono pieni di campi profughi abitati da migliaia di persone in attesa di conoscere il loro futuro. Negli ultimi quattro anni, il lavoro di documentazione di questa crisi ha abbracciato la maggior parte dei paesi che sono colpiti da questo fenomeno. La proposta è di ampliare ulteriormente l’indagine fotografica sulla rotta dei migranti che attraversano le zone balcaniche, in particolare tra la Macedonia e la Grecia; di sviluppare una relazione sul confine interno europeo di Calais, dove molti rifugiati cercano di raggiungere il territorio inglese illegalmente come le leggi vigenti non permettono loro di muoversi legalmente; e per completare la documentazione sulla crisi sotto-riportati dei rifugiati in Libia, concentrandosi in particolare sulla situazione dei centri di detenzione per immigrati. Le fotografie saranno utilizzate per la creazione di una mappa interattiva on-line, che con coordinate geografiche ed immagini, racconterà l’attuale situazione delle migrazioni verso l’Europa”.

Così il fotografo Giulio Piscitelli presenta il proprio lavoro, “From There to Here, Immigration in the time of Fortress Europe”, vincitore del Master Award all’interno della V edizione del “World Report Award – Documenting Humanity“.

Anche quest’anno il Premio ha riscosso un grande successo e la giuria internazionale appositamente costituita per l’occasione — composta da Lucy Conticello (Le Monde), Matthias Krug (Der Spiegel), Renata Ferri (RCS Mediagroup), Sandro Iovine (FPmag), Marco Pinna (National Geographic Italia), Emanuela Mirabelli (Marie Claire), Aldo Mendichi e Alberto Prina (coordinatori del Festival della Fotografia Etica) — ha dovuto visionare e valutare oltre 600 lavori, realizzati da altrettanti fotografi provenienti da 51 nazioni.

Per le categorie Spot Light Award e Short Story Award sono stati invece selezionati rispettivamente:

Elena Anosova con il lavoro Section
Mariano Silletti con il lavoro Ludovicu

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La premiazione ufficiale dei tre autori, nonché l’assegnazione dei premi in palio, avverrà durante le giornate del Festival della Fotografia etica, a Lodi dal 10 al 25 ottobre.

Giulio Piscitelli – “From there to here”

Motivazioni del premio

Il progetto From There to Here, Immigration in the time of Fortress Europe di Giulio Piscitelli, iniziato nel 2010 e tutt’ora in corso, testimonia la complessità del tema dei flussi migratori verso l’Europa. Documenta questa realtà prendendosi carico di ricostruire e ricordare l’ampiezza del panorama geografico, economico, sociale e politico in cui questo fenomeno storico di cruciale importanza si inserisce. Allarga la prospettiva, ripristinando una visione d’insieme che troppo spesso viene sacrificata per l’urgenza di coprire l’incessante cronaca quotidiana sugli esiti tragici dell’immigrazione.

Il fotografo ci mostra tutte le tappe del viaggio dei migranti e riesce a restituirci con grande umanità la dimensione di odissea collettiva e individuale a cui queste persone vanno incontro.

La giuria, dopo un’attenta e approfondita valutazione, ha attribuito il premio all’unanimità.

Elena Anosova – “Section”

Motivazioni del premio

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Il progetto “Section” di Elena Anosova mostra donne condannate a scontare pene di varia lunghezza nelle prigioni siberiane e affronta il soggetto da un punto di vista originale e pieno di sensibilità. Invece di raccontare la vita quotidiana all’interno della struttura di detenzione, la fotografa sceglie di presentarci le detenute in ritratti singoli o a coppie in cui lo spazio del carcere è ridotto al minimo, diventando un sfondo neutro.

È come se la cornice del ritratto restituisse a queste donne un momento di sospensione dall’isolamento e dalla sorveglianza costante, un momento intimo, di raccoglimento con se stesse, al riparo dalla visibilità senza tregua a cui sono sottoposte.

Le donne sono fotografate senza giudizio, con onestà e delicatezza, e si offrono all’osservatore nella loro umanità e vulnerabilità.

La giuria, dopo un confronto attento e approfondito, ha assegnato il premio all’unanimità.

Mariano Silletti – Ludovicu

Motivazioni del premio

Un racconto che riesce a unire il mondo reale della cronaca ad un mondo lontano, fatto di terra, persone e luoghi nascosti.

Un confine, una linea che il fotografo riesce a comunicare con grande profondità di sguardo che solo chi è personalmente coinvolto nella situazione riesce a esprimere. La ricerca di Ludovicu diviene la sottile linea visiva che unisce il territorio alle sue persone ed emozioni.

La giuria, dopo un’attenta e approfondita valutazione, ha attribuito il premio all’unanimità.

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Ludovicu è scomparso. Da sette anni abitava a Montescaglioso (MT). Era arrivato, con la sua famiglia, dalla Romania. Ludovicu ha appena 57 anni, da tempo soffriva di Alzheimer. Un giorno di dicembre del 2013, è uscito di casa e non è più tornato. Veronica, sua moglie, lo ha atteso per ore. Alla fine è venuta alla nostra caserma. La storia di Ludovicu ha toccato la mia anima. E io, carabiniere e fotografo per passione profonda, non volevo che questa storia fosse dimenticata.

In inverno, la notte arriva con troppa velocità. La casa di Ludovicu è al centro del paese. Tutto aveva il sapore della povertà. Le mura umide e scrostate. E poi, il dolore di Veronica. La sua stanchezza. Avevamo bisogno dei vestiti di suo marito: ha tirato fuori con lentezza i pantaloni, la biancheria. I cani dovevano annusarli per cercare una traccia. Veronica ha dovuto spiegare al nipote. Un abbraccio. Il pianto improvviso”.


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