Daniele Sepe for Palestine

L’11 novembre Daniele Sepe e la sua band calcheranno il palcoscenico del MONK a Roma. La serata, che avrà inizio alle 21.30, sarà animata dal poliedrico sassofonista napoletano che fonde le sue radici con il jazz, il funk, le melodie mediterranee, il rock, in una contaminazione continua e in un sound inconfondibile. Un’esperienza musicale composita, ricca di incroci e di incontri musicali che si trasforma in un viaggio coinvolgente, divertente e colto.

Il concerto nasce da una motivazione benefica: i proventi delle serata saranno devoluti al progetto per il ripristino di orti domestici nella zona rurale di Al Zannah, nella Striscia di Gaza, che saranno dotati di sistemi che fanno uso di energie rinnovabili per superare i problemi della scarsità di acqua e di energia della zona. Il progetto è ideato da Sunshine4Palestine e Associazione cooperazione e solidarietà.

“Ringraziamo con affetto Daniele Sepe e il suo gruppo – spie Barbara Capone, ricercatrice in Fisica all’Università di Vienna e presidente di Sunshine4Palestine – per il sostegno che ci stanno dando per migliorare in maniera creativa le condizioni di vita della popolazione che vive nella Striscia di Gaza. Con questo progetto inizieremo la nostra collaborazione con la ONG ACS volta ad un intervento nelle zone rurali della Buffer Zone della Striscia di Gaza, che hanno subito numerose distruzioni durante le tre recenti operazioni militari (Piombo Fuso, Pillar of Defence, Protective Edge). Inizieremo da Al Zannah, zona fortemente agricola che attualmente è priva di qualsiasi illuminazione e possibilità di accesso alle fonti energetiche e di acqua, portando la nostra esperienza nel campo delle energie green. Ci occuperemo inizialmente di installare delle pompe fotovoltaiche che permetteranno agli agricoltori di usufruire delle fonti di acqua indipendentemente dall’approvvigionamento di carburante di difficile reperibilità e, in secondo momento, affronteremo il sistema di luminaria attraverso delle lampade “stand alone” fotovoltaiche e a led che consentiranno l’illuminazione dell’area indipendentemente dalle carenze energetiche che affliggono la Striscia”.

Gli orti domestici sono costruiti su uno spazio  minimo di 350 mq con una piccola serra di 45 mq, impianto di irrigazione a goccia, Tank e pompa per l’approvvigionamento idrico, una piccola unità animale e unità di compostaggio. Il progetto prevede anche la distribuzione di semi e piante di stagione  (pomodori, zucchine, melanzane, etc…) e alberi da frutto (limoni, aranci) ed olivi. La produzione copre il fabbisogno familiare (in genere i nuclei sono composti da circa 7 – 10 persone) e talvolta si presenta in eccedenza, tanto che gli ortaggi vengono venduti e i ricavati aiutano al sostentamento della famiglia.

DANIELE SEPE. Da sempre sensibile alla questione palestinese, Daniele Sepe è uno dei musicisti più importanti del panorama musicale napoletano (e non solo) contemporaneo. Diplomato al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, si è sempre interessato a tutti gli aspetti del fare musica, senza fare distinzioni tra generi e linguaggi. A soli 15 anni entra a far parte del Gruppo Operaio di Pomigliano D’Arco E Zezi con i quali pubblica il disco Tammurriata dell’Alfa Sud. Per anni lavora come turnista dal vivo o in studio con diversi storici gruppi, da NCCP a Bisca, dai 99 posse a Peppino Gagliardi, dagli Akenaton a Nino D’Angelo. Si auto-produce il suo primo disco, Malamusica, con il quale inizia una carriera solista che lo porterà a realizzare più di 15 album tra i quali ricordiamo: Vite Perdite, Viaggi fuori dai paraggi ,Conosci Victor Jara? ,”Nia Maro”, Suonarne 1 per educarne 100. L’incontro con la cantante svedese Auli Kokko è cruciale per far uscire la sua musica dalla nicchia degli ascoltatori jazz. Con il suo gruppo, Art Ensemble of Soccavo, partecipa a innumerevoli festival jazz o world in Italia e nel mondo, tra cui il mitico Sziget Festival di Budapest e il Womad di Bruxelles e Marsiglia. Produce musica per i film di Davide Ferrario, Gabriele Salvatores, Antonietta De Lillo, Mario Martone, Gianfranco Pannone e per un corto del grande Terry Gilliam.


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