Negli Usa l’istruzione è roba da bambini ricchi

Nelle scuole americane l’opportunità di apprendimento è sempre più squilibrata: alunni della stessa classe nella stessa scuola ricevono una formazione molto diversa in base alla condizione socioeconomica dei genitori

Di  e  (Michigan State University)

Il rapporto tra la povertà di uno studente e il suo grado di apprendimento è indiscutibile. Studi internazionali dimostrano che in tutti i paesi i bambini provenienti da ambienti svantaggiati hanno molte meno probabilità di eccellere a scuola rispetto ai loro coetanei più fortunati.

La spiegazione facile è che per una serie di motivi la povertà rende l’apprendimento più difficile per i bambini meno fortunati. Potrebbe sembrare ovvi0 rapportare l’apprendimento di studenti più o meno abbienti con la disparità del background familiare. Ma è tutta qui la storia?

Nuove prove vengono dalla nostra ricerca, pubblicata di recente dall’Education Researcher, una delle principali riviste scientifiche sulla formazione degli Stati Uniti, suggerisce che una parte sostanziale della formazione diseguale tra studenti ricchi e poveri non è legata alla famiglia, ma a ciò che accade nelle scuole.

L’opportunità di imparare è importante. Insieme con ai nostri coautori, l’Organizzazione per lo sviluppo economico (OCSE), l’analista Pablo Zoido e Richard Houang, ricercatore presso la Michigan State University, abbiamo condotto un ampio studio basato sul 2012 PISA, un test internazionale per la valutazione del livello di lettura e calcolo degli studenti quindicenni.

La chiave di lettura della nostra ricerca è il concetto di “opportunità di apprendere”, l’idea di senso comune secondo la quale la capacità degli studenti di apprendere argomenti complessi come la matematica dipende dal loro essere esposti a questi argomenti in classe.

Per la prima volta il 2012 PISA ha incluso sondaggi in cui abbiamo chiesto agli studenti se erano stati introdotti ai problemi di matematica; non se potevano risolvere questi problemi, ma semplicemente se si ricordavano di aver mai ricevuto insegnamenti su questo tipo di matematica.

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Agli studenti è stato chiesto di valutare la loro familiarità con nove argomenti di algebra e geometria su una scala 0-4. Abbiamo unito le risposte degli studenti a queste domande in un indice di misura sull’esposizione degli studenti alla matematica. Confrontando ciò, che noi abbiamo chiamato “indice dell’opportunità di imparare” – ai punteggi PISA sulla conoscenza della matematica, abbiamo determinato che l’opportunità di imparare argomenti di matematica ha un rapporto molto forte con l’apprendimento degli studenti nei vari paesi (compresi gli Stati Uniti).

La domanda allora è: quali fattori determinano l’opportunità degli studenti per imparare? Il team di ricerca è andato oltre e ha scoperto una forte relazione tra l’opportunità di imparare e lo status socio-economico dello studente. Abbiamo scoperto che in ogni paese gli studenti provenienti da ambienti svantaggiati sono stati esposti a contenuti matematici più deboli rispetto agli studenti più ricchi. Invece di compensare le disuguaglianze sociali, i sistemi educativi di tutto il mondo sembrano peggiorarle.

La disuguaglianza è all’interno delle scuole. Naturalmente, questo è l’esatto opposto di ciò che ci aspettiamo le scuole debbano fare. Una delle idee base dell’istruzione pubblica è quella di garantire che ogni bambino, non importa chi siano i suoi genitori, abbia la possibilità di fare qualcosa di se stessi in base al talento e agli sforzi. Questo principio di educazione “level playing field” è una convinzione fortemente diffusa negli Stati Uniti, strettamente legata alla nozione meritocratica dell’io, con la quale tutti hanno una buona possibilità di avere successo.

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Eppure il nostro lavoro suggerisce che, almeno per quanto riguarda l’educazione, si tratta solo di un mito lontano dalla realtà. Inoltre, la nostra ricerca mette in dubbio l’enfasi dei politici americani sul problema del fallimento delle scuole. Gran parte delle recenti azioni per colmare le lacune e migliorare le prestazioni educative si basa sul presupposto che, migliorando i risultati nelle scuole con le prestazioni peggiori (che tendono ad avere una popolazione di studenti a basso reddito), siamo in grado di migliorare uguaglianza e prestazioni medie.

Tuttavia, secondo i risultati tratti dai dati PISA, gran parte della diseguaglianza nelle opportunità di apprendimento degli studenti si trova all’interno delle scuole. Anche se parliamo di studenti nella stessa classe di una particolare scuola, quelli più poveri hanno riferito di aver ricevuto molti meno insegnamenti di matematica.

Questi risultati confermano precedenti ricerche sulle scuole degli Stati Uniti che mostrano disuguaglianze tra le classi nell’insegnamento di contenuti matematici. Un altro studio ha scoperto che gli studenti americani provenienti da contesti vantaggiosi sono significativamente più propensi a prendere lezioni di insegnamento matematica avanzata.

Ad esempio, due studenti di prima superiore potrebbero frequentare la stessa scuola, ma allo studente dal background più ricco potrebbe venire insegnata l’algebra, mentre a quello più povero solo l’aritmetica (che dovrebbe essere insegnata in età inferiori).

Come possiamo risolvere questo problema? Il nostro lavoro suggerisce che la pratica di tracciamento – l’instradamento sistematico di studenti svantaggiati in classi con l’istruzione più debole – può essere molto diffusa.

Un’opportunità di apprendimento così squilibrata tra studenti ricchi e poveri suggerisce che alunni della stessa classe nella stessa scuola ricevano una formazione molto diversa in base alla condizione socioeconomica dei genitori.

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In effetti, negli Stati Uniti il rapporto tra il livello di apprendimento e il livello di ricchezza degli studenti è uno dei più alti del mondo. In altre parole, ogni sforzo per colmare le lacune nella realizzazione personale degli studenti richiederà una maggiore attenzione sulle disuguaglianze esistenti all’interno delle scuole.

Concentrarsi esclusivamente sulle scuole che non funzionano non risolverà il problema. Questa ricerca però fornisce qualche motivo di speranza. In media, negli altri paesi solo un terzo della disparità di risultati tra studenti di ambienti ricchi e di ambienti poveri è relativo alle differenze nell’opportunità di imparare (negli Stati Uniti è circa il 40%).

Se studiassimo come fanno gli altri paesi a svolgere un lavoro migliore affinché anche gli studenti a basso reddito possano studiare propriamente la matematica, potremmo essere in grado di identificare i modi per ridurre drasticamente la disuguaglianza educativa.

Su gentile concessione di:

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