L’arte perduta dei tatuatori Lai Tu Chin

“Crediamo fermamente che il passato sia fondamentale nel definire il nostro futuro. Dovremmo avere tutti la possibilità di imparare la nostra storia e la storia degli altri”. [Dylan Goldby]

Dylan Goldby è un fotografo di Melbourne. La sua passione per i popoli della Birmania lo ha spinto ad approfondire la cultura Lai Tu Chin, il “popolo delle donne tatuate”. Ha quindi formato un team (composto da lui, Pablo Fuentes Gómez e Wesley Chang) ed è partito per lo stato birmano di Rakhine.

I Lai Tu Chin stanno soccombendo ai fendenti della modernità. Prima di Dylan nessuno aveva mai lavorato in modo organizzato sulle tradizione di questo popolo: le sue foto mostrano come mai prima un scorcio di questa cultura; non soltanto al mondo, ma anche e soprattutto agli stessi Lai Tu Chin.

Il governo birmano ha fatto e sta facendo molto per rendere il Paese culturalmente omogeneo, e questo approccio ha distrutto gran parte delle tradizioni Lai Tu Chin, o perlomeno le ha rese illegali. Molti dei loro manufatti tradizionali sono dovuti essere svenduti, molto spesso sono stati trafugati. Alcune tradizioni tipiche – come la realizzazione di tatuaggi – non vengono più praticate. I sopravvissuti delle generazioni che hanno ricevuto i tatuaggi sono le ultime persone che li avranno. E proprio sui volti tatuati delle donne Lai Tu Chin si è concentrato il lavoro del team di Dylan, che presto diventerà un libro.

Oggigiorno il popolo Lai Tu Chin vive in una delle zone meno sviluppate della Birmania. I problemi principali sono legati alla bassissima scolarizzazione e all’accesso limitato ai servizi di base. Nel passato le donne si tatuavano il viso per evidenziare il passare degli anni e per mostrare l’appartenenza alla tribù. I primi segni venivano realizzati quando le ragazze raggiungevano la pubertà. Il tatuaggio era considerato segno di bellezza. Dylan ha raccolto le esperienze e i ricordi di queste donne.

La pubblicazione del libro sarà un modo per salvaguardare l’immenso patrimonio di questo popolo, fungendo da megafono per il suo grido inascoltato. I proventi saranno destinati alla realizzazione di infrastrutture idriche e all’implementazione di scuole per i Lai Tu Chin.


Potete seguire Dylan su welkinlight.com e su Facebook. Per sostenere il suo progetto sul popolo Lai Tu Chin visitate la sua pagina su Kickstarter


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