In Umbria la fotografia racconta la famiglia

Come ogni anno l’Umbria World Fest, arrivato alla quindicesima edizione sarà luogo di sperimentazione, condivisione e riflessioni collettive attraverso mostre fotografiche, concerti, incontri con autori, workshop e premi (da venerdì 7 fino a domenica 9 ottobre, a Foligno).

La sezione fotografica è sotto la direzione artistica di Marco Pinna, curatore e photo editor di National Geographic Italia, che ha selezionato i lavori fotografici, gli artisti in mostra e gli ospiti di questa edizione del Festival.

Il tema è FLESH & BLOOD – Affari di famiglia: “Carne. Sangue. Amore. I legami familiari sono alla base della società umana. Per questo l’obiettivo ambizioso di questa edizione è raccontare, attraverso il mezzo espressivo della fotografia, cosa rappresenta oggi il concetto di famiglia ed illustrare, attraverso storie diverse, spesso lontane tra loro ma anche molto vicine a noi, come questo concetto sia cambiato con estrema rapidità negli ultimi anni”, si legge nel comunicato.

Le mostre fotografiche Umbria World Fest 2016 seguono e sviluppano, ognuna con il proprio linguaggio ed il proprio racconto, la tematica della famiglia intesa in senso ampio. Le sette mostre principali del Festival saranno esposte e visitabili gratuitamente presso Palazzo Trinci dal 7 ottobre al 6 novembre 2016.

Iniziando dal racconto bucolico e felice del fotografo francese autodidatta Alain Laboile che descrive con leggerezza, intimità e grande intensità la sua famiglia negli scatti del lavoro “La Famille”, si passa alla realtà disperata e violenta di “Shane e Maggie, ritratto di violenza domestica” raccontata da Sara Lewkowikcz, premiatissima autrice americana che ha documentato in maniera straordinaria questo episodio di violenza tra le mura di casa. Sempre Sara Lewkowikcz ci fa entrare nel mondo di “Emily e Kate, Eddie e Reid”, narrandoci la storia di due donne, compagne nella vita, che si sono ritrovate a vivere contemporaneamente l’avventura della gravi-danza e della maternità.

Attraverso gli scatti di “Inheritance” dell’artista d’avanguardia newyorkese Andrea Stern, curati da Lina Pallotta, conosceremo non solo la sua famiglia, ma uno spaccato dell’alta società americana e del suo ambiente esclusivo attraverso una serie di affreschi domestici e mondani in un potente stile documentaristico.

Con le immagini di Paolo Pellegrin entreremo in un mondo ancora diverso e ai margini della società romana, quello di “Sevla” e della sua grande famiglia tradizionale e allargata. Un lavoro d’autore che descrive i potenti legami familiari della comunità Rom di Roma curato da Annalisa D’angelo.

Infine, c’è un altro genere di famiglia allargata, forse la più famosa di tutte, quella degli scimpanzé di Gombe, studiata per decenni dalla celebre primatologa Jane Goodall e ritratta da Anup.

Nel chiostro di Palazzo Trinci invece, sarà possibile conoscere la storia raccontata dalla fotografa Nicoletta Cotechini nel suo lavoro “Up-rooted” che parla di adozione ed abbandono e che sarà in mostra con un’installazione curata da Paola Riccardi.

Shah e Fiona Rogers. “Gombe Family Album” è un lavoro fotografico di forte empatia nel quale non possiamo fare a meno di riconoscerci e che ricorda a tutti che su questo pianeta facciamo parte di una stessa grande famiglia.

Strettamente legata al territorio di Foligno sarà invece il progetto“Ritratto di famiglia di una città” curato da Alessandra Quadri, voluto e portato avanti da Umbria World Fest e dedicato alle fotografie degli album di famiglia della comunità folignate. Una raccolta di immagini fornita dagli abitanti stessi, ed in collaborazione con le scuole del territorio, che costituisce un archivio della memoria collettiva della città attraverso la com-posizione di un grande album familiare per raccontarne le trasformazioni e le diverse sfaccettature. La mostra fotografica che nascerà da questo progetto verrà esposta a Palazzo Trinci.

Altre tre mostre saranno esposte presso il Foyer Teatro Piermarini dal 7 ottobre al 6 novembre 2016, quelle del vincitore 2015 del Premio Miglior Portfolio Umbria Photo Fest e i due lavori insigniti delle menzioni d’onore. Il lavoro premiato come Miglior Portfolio “Io sono Dario” del fotografo Gianluca Abblasio che attraverso immagini intime e dirette racconta la storia ed i sogni di un ragazzo che vive nella periferia romana. I ritratti seriali del lavoro “Chickens” di Emanuela Colombo, ci fanno conoscere attraverso una precisa estetica ed una sottile ironia le caratteristiche delle razze avicole ornamentali dell’Europa. Infine, il lavoro del fotografo

Simone Sapienza “Somewhere in Somalia there is a little girl called Cardiff” ripercorre l’emigrazione somala verso Cardiff rappresentando una storia appartenente a tutti coloro che abbiano deciso di lasciare, o portare via con sé, la propria famiglia per emigrare e cercare migliori fortune.


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