I migranti che inseguono le stelle

A tutti è capitato di guardare il cielo stellato. A quel cielo si affidano speranze, scelte e sogni. Inseguire le stelle per milioni di persone significa scegliere di vivere, per altre significa credere nel cambiamento, per altre ancora è un atto di libertà. Questo è il punto di vista di “Chasing the stars, un web-doc in tre episodi oggetto di una campagna di crowd-funding che racconta le storie di chi è costretto ad affrontare il viaggio verso l’Europa.

Al centro, la relazione tra i migranti, gli stessi autori e la rete di rapporti che si creano nei luoghi di frontiera, di transito e di arrivo. 

Frontiere News è orgogliosamente media partner del progetto e durante tutta la campagna di crowd-funding racconterà ai suoi lettori le storie, i retroscena e le persone de “L’attesa”, il primo capitolo di questa saga che accomuna i destini di chi cerca varchi nelle mura sempre più alte della Fortezza Europa. Fino alla metà di gennaio sui nostri canali social e sul magazine ci saranno dirette streaming, estratti del documentario, interviste, articoli e fotogallery da Izmir, prima tappa del viaggio.

Qui i migranti, soprattutto siriani, vivono un tempo sospeso, tra l’attesa e la paura di imbarcarsi, l’organizzazione del viaggio, l’impegno ad andare avanti nonostante tutti gli ostacoli, primo fra tutti l’approvazione del trattato UE/Turchia per fermare i flussi verso l’Europa. Turchi, curdi, siriani e volontari internazionali hanno trovato nuove forme di aggregazione e di autorganizzazione per affrontare insieme tanto il quotidiano vivere quanto il prossimo futuro che li attende.

“Avevo solo due possibilità: ritornare in Siria oppure proseguire il viaggio verso l’Europa”, dice Hasan, siriano di 30 anni, che come tanti suoi connazionali è rimasto bloccato a Izmir. Sulle spalle porta la responsabilità dei fratelli e delle sorelle minori, ai quali deve garantire sussistenza e protezione. Hasan aiuta gli altri rifugiati come può, ad esempio traducendo documenti e dando informazioni.

“Conosco una famiglia che ha impiegato un mese per andare dal sud al nord della Siria: hanno dovuto camminare nei campi minati, hanno attraversato aree sotto il controllo del regime verso zone controllate dalla Free Syrian Army fino a zone controllate dall’Isis e quando sono arrivati non avevamo più neanche le scarpe. Quando ho detto loro che le condizioni del mare non erano buone mi hanno risposto: «Non ci importa, moriremo in mare, ma non vogliamo più vivere in questo modo»”, ha raccontato Hasan.

Foto, video, disegni, ambienti sonori, ma anche tweet, messaggi vocali e chat concorrono a raccontare le storie in maniera partecipata. Navigando sulla piattaforma l’utente incontrerà Asna, Ali, Yalcin e Khamis nella loro quotidianità, tra silenzi e sorrisi, conoscendo una realtà che raccontata troppo poco. Vedrà come resistono alle burocrazie e alle frontiere chiuse, come si organizzano per sopravvivere, come pianificano la loro nuova vita.

I tre episodi rappresentano le diverse condizioni nelle quali i migranti si ritrovano: “L’attesa” in Turchia, “Di nuovo in trappola” in Grecia e “Un nuovo inizio” in Germania. Il secondo e il terzo episodio saranno girati nel corso dei primi mesi del 2017, mentre l’episodio turco sarà rilasciato il 30 gennaio 2017. Per proseguire la lavorazione di “Chasing the stars”, Cro.M.A. e il partner “Young Researchers of Serbia” hanno lanciato una campagna di crowdfunding che sarà attiva dal 1 dicembre al 15 gennaio sulla piattaforma Indiegogo.

Il web-doc è realizzato da Cro.M.A. – Cross Media Action, associazione culturale che promuove la cultura audiovisiva incoraggiando l’inclusione sociale attraverso pratiche partecipative di produzione, in collaborazione con l’Aamod (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico). Partner dell’iniziativa è “Young Researchers of Serbia”, associazione serba appartenente alla rete internazionale Alliance of European Voluntary Service Organisations composta 50 associazioni di volontariato presenti in tutta Europa.

“Chasing the stars” nasce come un web-doc, ma diventerà uno strumento di sensibilizzazione e azione comune nell’ambito di una grande campagna di sensibilizzazione europea prevista per il 2018.


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