Accoglienza, diritto al cibo e ambiente: le sfide che il G7 non può più ignorare

Il 26 e 27 maggio Taormina ospiterà il Summit G7, in un contesto politico internazionale complesso, caratterizzato da imminenti o appena trascorse elezioni in Francia, Germania e Regno Unito, una nuova amministrazione USA, conflitti e crisi umanitarie sempre più acute e crisi economica globale. La Presidenza italiana ha annunciato pubblicamente di voler intervenire, fra i tanti, sui temi della mobilità umana, della sicurezza alimentare e nutrizionale, dei diritti delle donne e della salute globale. Ma il rischio di un nulla di fatto, come già avvenuto in occasione della Ministeriale Energia, conclusasi senza accordo tra le parti, è alto.

“Riconosciamo che il contesto in cui si svolgerà il prossimo G7 è difficile, ma non accettiamo che il processo si blocchi. Al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni chiediamo di guidare gli altri Leader nel rispettare e portare avanti gli impegni presi nei Vertici precedenti”.

Così commentano Stefania Burbo e Massimo Pallottino, i portavoce della Coalizione Italiana contro la Povertà (GCAP Italia), rete che rappresenta moltissimi cittadini e decine di organizzazioni, associazioni, sindacati e movimenti della società civile italiana. Dalla sua nascita nel 2005 ad oggi, GCAP Italia si è accreditata come interlocutore chiave della società civile per le istituzioni, nell’ambito dei processi internazionali G7 e G20 e nel dibattito nazionale sulla definizione dell’Agenda 2030. In occasione del G7 di quest’anno, GCAP Italia ha elaborato una serie di raccomandazioni che ha consegnato ufficialmente ai rappresentanti del Governo italiano durante Civil 7, il cosiddetto “G7 della società civile”. La Coalizione chiede ai Leader del G7 la disponibilità ad adottare soluzioni politiche in merito ai seguenti temi: sicurezza alimentare e nutrizione, mobilità umana e migrazione, clima e ambiente, aiuto pubblico allo sviluppo, giustizia fiscale, educazione, salute, parità di genere.

“I problemi del mondo attuale non possono attendere: ingiustizie e disuguaglianze si stanno polarizzando, i conflitti visibili e invisibili sono in aumento, il futuro delle generazioni future è seriamente in pericolo, in particolare quello di chi vive sotto la soglia di povertà. Ma coloro che necessitano di un cambiamento urgente sono gli stessi che hanno meno occasioni e risorse per far sentire la propria voce: per questo i leader dei paesi più ricchi e potenti al mondo hanno la responsabilità di interpretare il bisogno di transizione verso condizioni di vita più giuste e umane” dichiarano Stefania Burbo e Massimo Pallottino, portavoce della Coalizione.

Per sensibilizzare, informare e mobilitare l’opinione pubblica italiana sulle raccomandazioni politiche, GCAP Italia ha inoltre lanciato sui social network la campagna G7 Apri Le Orecchie! (hashtag #G7 #aprileorecchie) con cui si rivolge direttamente ai Leader del G7 per chiedere di “aprire le orecchie” ai problemi che affliggono l’umanità e il pianeta e di adottare misure urgenti ed efficaci per risolverli. Le attività della Coalizione di sensibilizzazione della cittadinanza culmineranno il 25 maggio ai Giardini Naxos in un Forum della società civile: un evento che ospiterà sette testimonial, in gran parte provenienti dal Sud del mondo, che porteranno nei luoghi del Summit i loro messaggi e le loro esperienze. Sette testimonial per sette temi – i diritti delle donne, la migrazione, la sicurezza alimentare, le disuguaglianze, la salute globale, la nutrizione, l’ambiente – raccontati seguendo il filo rosso delle responsabilità dei Paesi del G7 rispetto a decisioni che hanno ricadute sull’intera umanità e sul futuro del pianeta.

LE RACCOMANDAZIONI DI GCAP ITALIA AI LEADER DEL G7 IN 7 PUNTI

1. Mobilità umana, migrazioni e accoglienza dei rifugiati

GCAP Italia sostiene con forza il concetto positivo di mobilità umana in contrapposizione a quello negativo che vede la migrazione come una minaccia da bloccare. Sono tante le ragioni che fanno muovere l’umanità: la povertà, la violenza e il cambiamento climatico; ma anche il desiderio di trovare nuove opportunità per migliorare le proprie condizioni di vita. Per questo è necessario considerare tutte le condizioni alla base delle migrazioni e realizzare una strategia di lungo periodo orientata a proteggere i diritti di tutti i migranti, assicurando ai più vulnerabili canali di attraversamento sicuri e regolari e un’adeguata assistenza umanitaria. Se gestiti bene, i flussi migratori possono creare occasioni di sviluppo e benessere per tutti, nei paesi di provenienza così come nei paesi di destinazione, perché moltiplicano la conoscenza e le risorse economiche e sociali.

2. Sicurezza alimentare e diritto al cibo

Sono quasi 800 milioni nel mondo le persone che la sera vanno a dormire affamate; fra loro, donne bambine e bambini pagano il prezzo più alto. La fame è il risultato dell’ingiustizia, non della scarsità, ed è una violazione del diritto al cibo, un diritto umano internazionalmente riconosciuto. Per questo è necessario un cambio di paradigma a supporto della sovranità alimentare, riconoscendo alle persone il diritto a determinare i propri sistemi agricoli e alimentari, rispettando e tutelando il ruolo della produzione sostenibile locale e dei mercati territoriali. GCAP Italia propone “una ricetta contro la fame”: priorità per i produttori di piccola scala, con particolare attenzione alle donne, agroecologia, sostegno ai giovani in agricoltura, garanzia dell’accesso delle comunità locali alle risorse naturali, protezione sociale.

3. Salute globale

GCAP Italia ritiene che assicurare condizioni di vita sane e promuovere il benessere per tutte e tutti sia la chiave per rendere effettivo il diritto e l’accesso universale alla salute. Per questo è necessario che i governi investano maggiori risorse per rafforzare nel lungo periodo i sistemi sanitari, promuovendo politiche per contrastare tutte le forme di discriminazione a cui sono soggette le persone più vulnerabili. In particolare, servono misure concrete per: garantire la disponibilità di farmaci a chiunque e ovunque, sviluppare sistemi informativi sanitari affidabili e completi, costruire infrastrutture appropriate, prevedere finanziamenti pubblici al sistema sanitario pubblico in grado di fornire servizi equi e di qualità, formare e assumere un adeguato numero di operatori e operatrici anche a livello di comunità.

4. Parità di genere

GCAP Italia chiede di considerare le donne e le ragazze come vere e proprie agenti di cambiamento e sviluppo sostenibile. Donne, ragazze e bambine compongono oltre la metà della popolazione mondiale e sono tra le più colpite dalla discriminazione di genere in tutte le sue forme: povertà estrema, violenza, basso livello di istruzione e difficoltà ad accedere ai livelli superiori, insicurezza alimentare, difficoltà di accesso ai servizi per la salute quando non assenza di cure, crisi economiche globali e cambiamento climatico. Si tratta di un cerchio della povertà che si autoalimenta, ma che è possibile rompere con il contributo e la leadership delle donne stesse. Per questo è necessario aumentare gli sforzi per promuovere politiche che eliminino le disparità, gli stereotipi, i pregiudizi e le violenze di genere a tutti i livelli: pubblico e privato, lavorativo e familiare.

5. Energia e clima

Il 2016 è stato confermato l’anno più caldo di sempre, superando le temperature eccezionali registrate nel 2015. Per evitare una catastrofe climatica sono necessarie azioni tangibili e urgenti: occorrono provvedimenti radicali, rapidi, orientati a limitare il riscaldamento globale entro i + 1.5 ° C e comunque ben al di sotto dei 2° C, dando concreta attuazione all’Accordo sul clima di Parigi. I Paesi del G7, che come tutti gli stati industrializzati sono i primi responsabili del cambiamento climatico a causa di un’economia completamente impostata sui combustibili fossili e sull’iper sfruttamento del suolo e delle risorse naturali, devono dare l’esempio e mettere in campo politiche per accelerare la transizione verso un’economia a carbonio zero, fondata al 100% sulle energie rinnovabili e pulite, l’efficienza energetica e l’uso sostenibile delle risorse naturali.

6. Educazione

L’educazione è un diritto fondamentale indiscusso e a ribadirlo è la stessa Agenda 2030. È anche uno degli strumenti più potenti che i governi hanno a disposizione per creare sviluppo: l’accesso universale all’educazione potrebbe far uscire dalla povertà 171 milioni di persone e permetterebbe alle fasce più deboli e vulnerabili della popolazione, come donne e bambine, di spezzare il cerchio dell’indigenza. Per quanto fondamentale, tuttavia, garantire l’accesso universale all’educazione non basta. Urge infatti educare le future generazioni a una cittadinanza globale che le renda consapevoli di essere parte integrante del sistema-mondo, spronandole ad attivarsi in prima persona per contribuire a superare le disuguaglianze e a favorire condizioni di parità e coesione sociale.

7. Il ruolo chiave dell’Italia e del G7 nella lotta contro la povertà

La complessità delle sfide moderne è evidente e i Leader del G7 devono dimostrarsi all’altezza del ruolo che ricoprono e attivare politiche di lungo periodo che non lascino indietro nessuno. Sono necessarie azioni urgenti e coraggiose con l’obiettivo di ridurre la povertà e le disuguaglianze, costruire una comunità globale di pace e preservare il nostro pianeta per l’umanità di oggi e per le generazioni future. In questo senso, la Presidenza italiana del prossimo G7 ha l’opportunità di riaffermare che la cooperazione allo sviluppo non dovrebbe essere dettata dagli interessi di breve periodo dei paesi donatori, ma dovrebbe piuttosto mettere al centro partnership eque con i paesi partner e le organizzazioni della società civile.


Foto in copertina: Sergey Ponomarev, The New York Times


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