Search Results for: Cisgiordania

Cisgiordania, la vita nei campi profughi e l’incubo di Balata

«I rifugiati palestinesi sono persone il cui normale luogo di residenza era la Palestina tra il giugno 1946 e il maggio 1948, che hanno perso tanto le loro abitazioni quanto i loro mezzi di sussistenza come risultato della Guerra arabo-israeliana del 1948» UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente) Quando si arriva in Cisgiordania e si conosce la realtà dei campi profughi si capisce che, al contrario di campi nati da poco (ad esempio Za’atari in Giordania), quelle che erano una volta tendopoli sono ora sobborghi trascurati alle periferie della città, quartieri spesso malandati e con poche strutture essenziali (sanitarie, scolastiche e di fornitura di beni di prima necessità), che mantengono lo status di campo profughi e aiuti da parte di…
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Cisgiordania, tensione alle stelle a Hebron. Netanyahu: via libera a nuove colonie

Da qualche giorno a Hebron, nel sud della Cisgiordania, si respira un’aria di grande tensione a causa di numerosi scontri che si sono verificati tra palestinesi e coloni israeliani. Simbolo del conflitto, la città è anche uno dei più grandi ostacoli al processo di pace, poiché contesa da ebrei e musulmani. Al suo interno vivono circa 200.000 palestinesi e una comunità di 7.000 coloni israeliani, in insediamenti illegali, completamente circondati da un esercito di 5.000 soldati (solo nella città vecchia). Le ostilità sono state innescate dall’uccisione di un soldato israeliano, che nella giornata di domenica 22 settembre stava scortando un gruppo di coloni su uno dei luoghi contesi da ebrei e musulmani: la tomba di Abramo. Il soldato, Gabriel Koby, 20 anni, è stato ucciso da un cecchino nei pressi…
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Cisgiordania, truppe d’occupazione razziano il villaggio di Beita

Siamo a Beita, un villaggio palestinese vicino a Nablus. Il 16 agosto 2013, alle 10 del mattino, le forze di occupazione israeliane lo invadono, bloccandone ogni via di uscita fino alle 19. Con l'uso di proiettili d'acciaio rivestiti di gomma e lacrimogeni, le truppe hanno obbligato gli abitanti ad evacuare il Paese per poter razziare all'interno delle loro abitazioni. Un ragazzino di quattordici anni è stato gravemente ferito ad una gamba, ma gli è stato impedito il trasporto in ospedale. Soccorso dal medico del villaggio, per altro senza mezzi a disposizione, sta rischiando l'amputazione dell'arto. Al suo arrivo in ospedale, in tarda notte, l'infezione si era già diffusa. I genitori non hanno voluto darci il suo nome, ma ci hanno detto che ringraziano Dio che almeno il loro figlio è vivo.…
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Cisgiordania, verso la sentenza definitiva sulla famigerata “Firing zone 918”

DODICI VILLAGGI INTRAPPOLATI - La Firing Zone 918 è un'area militare chiusa e destinata alle manovre dell'esercito israeliano in Cisgiordania. La storia di questa zona nasce negli anni settanta, quando Israele decide di militarizzare l'area, rendendola "chiusa". Si tratta di una vasto territorio chiamato Mosafer Yatta situato al confine sud della Cisgiordania, lungo la Linea verde, in cui sono situati dodici villaggi palestinesi: Tuba, Al-Mufaraqah, Isfey, Maghayiz Al-Abeed, Al-Majaz, At-Tabhan, Al-Fakheit, Halaweh, Mizkes, Jinba, Kharouben e Sarura. Un totale di circa 1500 persone che Israele vuole forzatamente sfrattare perché definiti "residenti illegali". UNA STORIA FATTA DI SFRATTI, ESPULSIONI E RICORSI - Il braccio di ferro fra il governo israeliano e i residenti palestinesi inizia nel 1999, quando vengono forzatamente espulsi e molte proprietà distrutte. Gli abitanti presentarono una petizione all'Alta Corte…
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Yom Kippur, Israele chiude i valichi con la Cisgiordania

Israele si isola e chiude le porte alla Cisgiordania in occasione dello Yom Kippur, il tradizionale giorno di pentimento e preghiera, durante il quale gli ebrei non mangiano per 25 ore (o per 48 nei casi più estremi) e rinunciano a qualunque forma di lavoro chiudendo negozi e sospendendo anche ogni attività televisiva. Dal valico di transito sul confine non potranno infatti passare veicoli, ad eccezione dei carichi per aiuti medici e umanitari. Stato di allerta dunque in tutto il paese, con la parte est di Gerusalemme già in fermento a causa del film anti-islamico "L'innocenza dei musulmani". Particolare attenzione anche ai vari centri dove vengono in contatto la cultura islamica con quella ebraica, in cui sono spesso avvenuti episodi di violenza - come quelli ad Akko quattro anni fa.…
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