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Confessioni di un’ex soldatessa IDF: “Israele sempre più simile alla Germania nazista”

di Ilaria Bortot Sarit Jacobsohn è una di quelle donne che a quarantanni ne dimostra ancora venti, che ha un passato doloroso alle spalle ma che continua a dipingere quadri pieni di colori perché, come dice lei stessa, “viviamo nel posto più bello” ed è bello ricordarsene anche attraverso l'arte. La nostra chiacchierata Milano-Tennessee parte subito dal suo passato. Inizio con una domanda che mi sembra banale: “Da dove vieni?” e lei risponde: “Sono una cittadina del mondo”. Non poteva essere una risposta più azzeccata. Sarit nasce a Hong Kong e i suoi primi anni di vita li passa a viaggiare in Asia con sua madre. A quattro anni si trasferiscono definitivamente a Tel Aviv. A 18 anni, come ogni cittadino israeliano, viene arruolata nell'IDF. A poco serve fare resistenza.…
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Fiumicino, arrestato ex ufficiale dell’Idf per traffico di organi

Ieri la notizia dell' arresto di un ex ufficiale israeliano, da parte della Polizia di Frontiera di Fiumicino con la collaborazione dell'Interpol. L'uomo era ricercato a livello internazionale perché accusato di traffico di organi umani; i capi d'accusa vennero individuati in un'operazione di polizia nel 2010.  Nel 2011 il ministro palestinese per gli Affari dei Prigionieri, Issa Qaraqe, aveva denunciato: "In Israele ha sede il più vasto centro di commercio internazionale di organi, proprio a causa del costante traffico degli organi dei detenuti palestinesi deceduti".  In Israele mancano donatori di organi, a causa della religione che vieta ogni tipo di dissezione del cadavere. Secondo dati statistici della Organizzazione Mondiale della Sanità, mentre in Europa e negli USA si conta circa il 40% delle persone iscritte alle liste dei donatori di…
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#OpIsrael, Anonymous pubblica dati di 5mila ufficiali Idf

"Greetings Citizens of the world, This is Anonymous": "Saluti, cittadini del mondo, questa è Anonymous". Con il solito incipit, l'organizzazione di "hactivisti" ha diffuso un messaggio in cui rivendica il proprio operato. Nell'ambito di #OpIsrael, la cyberguerra contro Israele a seguito dell'avvio dell'Operazione Colonna di Nuvola a Gaza, Anonymous, dopo aver oscurato siti vicini al governo di Tel Aviv, rincara la dose. Pubblica infatti una lista con nome, cognome, numero identificativo, indirizzo (e-mail e di casa), numero di telefono e quanti più dati utili relativi a 5mila ufficiali dell'esercito. "Veniamo ora a conoscenza che il governo israeliano ha ripetutamente ignorato gli allarmi riguardo all'abuso dei diritti umani", continua il comunicato. "Novembre 2012 sarà un mese da ricordare per le forze di difesa israeliane e per le forze di sicurezza informatica.…
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Gaza, raso al suolo l’ufficio del primo ministro. L’Idf si prepara per l’invasione

Siamo al quarto giorno dell'Operazione Colonna di nuvole (poi rinominata "Colonna di difesa"). Il bilancio (tristemente provvisorio) è di 38 vittime palestinesi (otto solo oggi) e 3 israeliane. Senza considerare le centinaia di feriti gravi. Questa mattina l'ufficio del primo ministro dell'enclave palestinese, Ismail Haniyeh, è stato completamente distrutto dai bombardamenti. Sempre in mattinata dalla Striscia sono partiti oltre 20 razzi; non si sono registrati danni o vittime. L'artiglieria, la marina e l'aviazione israeliana hanno colpito, finora, oltre 830 obiettivi. In questi istanti è stato bombardato anche il porto, vicino al quale sono rifugiati gli internazionali presenti sulla Striscia. Stando all'agenzia ufficiale iraniana Irna, inviti ad attuare "azioni di rappresaglia" contro Israele per porre termine ai "crimini del regime sionista a Gaza" sono stati lanciati al mondo islamico dal ministro della Difesa…
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“La maglietta insanguinata di mio figlio, ucciso dall’Idf. Diffondete la sua storia”

Si chiamava Ahmed Younis Khader Abu Daqqa il tredicenne palestinese ucciso dalle mitragliatrici israeliane venerdì scorso, vicino a Khan Younis, mentre giocava a pallone nel cortile di casa sua. La maglietta che indossava quando fu freddato è quella di Mesut Ozil, calciatore del Real Madrid (squadra di cui era tifosissimo). Una maglietta con cui aveva un rapporto particolare; il padre racconta che Ahmed la indossava tutti i giorni e che quando si sporcava la lavava subito per poterla indossarla nuovamente. Rosa Schiano, attivista dell'Ism a Gaza, ha parlato con il papà di Ahmed e ha diffuso nei social network la storia di questo bambino, di questo padre, di questa famiglia distrutta. Una storia che il padre vorrebbe far conoscere al Real Madrid, la squadra tanto amata da suo figlio. Questa è la…
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