Alberto Savioli

*Alberto Savioli è archeologo ed esperto GIS, ha lavorato in Siria dal 1997 (negli scavi archeologici di Tell Shiukh Fawqani, Mishrife, ar-Rawda e nell’area di Palmira), in Libano, Turchia, Iraq, Arabia Saudita. In Siria ha studiato l’arte del tatuaggio delle donne beduine di diverse tribù, e per conto della IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione dell’Ambiente) ha condotto una ricognizione etnografica e socio-economica sulle tribù a nord di Palmira. Sul tatuaggio femminile e sulle tribù siriane ha fatto delle mostre fotografiche a Udine, Modena, Cordova; sul degrado ecologico che coinvolge le tribù siriane ha co-diretto un documentario dal titolo Mafi Rabi’a, “Non c’è più primavera”. Dal 2011 collabora con il sito web SiriaLibano ed è impegnato in conferenze di sensibilizzazione sul conflitto siriano e sulla distruzione del patrimonio storico-artistico siriano e iracheno. Dal 2012 è impegnato con l’Università di Udine nel Progetto Archeologico Terra di Ninive nel Kurdistan Iracheno.
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Intervistare un dittatore è sacrosanto, ma non “in ginocchio”

Intervistare un dittatore è sacrosanto, ma non “in ginocchio”

Fulvio Scaglione dopo le critiche ricevute per l'intervista "in ginocchio" ad Assad, risponde alle critiche su Linkiesta: "Intervistare Assad è sacrosanto, alla faccia dei maestrini del giornalismo". Ad una persona intelligente dovrebbe risultare evidente che il punto della questione non è se intervistare Assad o meno, ma il modo in cui lo si intervista e le domande che vengono poste. Scaglione riguardo all'intervista dice: «Noi quattro giornalisti italiani che abbiamo realizzato l’intervista ad Assad ci siamo accordati per fare domande diverse, ad ampio spettro, su temi scomodi per il regime. Non ci è stato chiesto di evitare questo o quell’argomento,…
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