Tahar Lamri

Il finto dibattito su Colonia dei giornali italiani

Il finto dibattito su Colonia dei giornali italiani

di Tahar Lamri Il finto dibattito che si è scatenato - soprattutto in Italia - sui fatti di Colonia e che artificiosamente oppone un presunto occidentale senza qualità (che non difende la propria donna, "sacra" a detta di un direttore di giornale) a un presunto immigrato, in particolare musulmano, senza qualità (che vuole stuprare la donna "proprietà" del primo), tende a minare dalle fondamenta l'antirazzismo come valore fondante della società. Il neo direttore di La Stampa Maurizio Molinari pubblica un editoriale dal titolo "Da dove viene il branco di Colonia" con un linguaggio semplice e chiaro ma molto violento stravolge…
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Quello che non è stato detto sulle ultime esecuzioni di massa dell’Arabia Saudita

Quello che non è stato detto sulle ultime esecuzioni di massa dell’Arabia Saudita

L'oppositore saudita Nimr Baqer Al Nimr non è stato giustiziato perché sciita. Ci sono sciiti sauditi molto influenti nel paese e ci sono imam sciiti più importanti di Nimr, come l'imam Hassan Al-Saffar, che godono di tutti i privilegi degli altri imam sunniti d'Arabia. Assieme a Al-Nimr è stato giustiziato il teorico di Al-Qaeda Fares Al-Shuwail, ed era sunnita. Però di lui e degli altri 45 non si parla. Si parla di Al-Nimr perché l'Arabia Saudita vuole che si parli di questo sciita, di una guerra fra sciiti e sunniti e di Iran. Infatti, tutti parlano di guerra fra sunniti…
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La dignità e i centimetri di stoffa

La dignità e i centimetri di stoffa

Prima c'è stato il film "Much Loved" (titolo originale Zin li fik), presentato a Cannes, che tratta del tema sensibile della prostituzione in Marocco: nessuno ha visto il film ma è bastato qualche estratto su Youtube per innescare una violenta polemica e minacce di morte per il regista Nabil Ayouch e l'attrice principale Loubna Abidar (una pagina Facebook intitolata: Insieme per uccidere Loubna Abidar, ha avuto più di 5.000 Mi piace). Poi c'è stato lo "scandalo" di Jennifer Lopez che si è esibita con "abiti troppo sexy" durante il festival Mawazine di Rabat/Salé, uno dei più importanti festival di musica…
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Libia nel caos ma non rimpiangiamo gli orrori di Gheddafi

Libia nel caos ma non rimpiangiamo gli orrori di Gheddafi

Citare Gheddafi oggi e dire che questo criminale aveva ragione, è segno di smarrimento totale. Ed è anche un po' come dire che noi, dell'altra sponda del Mediterraneo, meritiamo soltanto despoti o selvaggi assetati di sangue. Gheddafi non ha nulla da invidiare all'Isis. Solo due esempi fra tanti: tutti i libici ricordano il 7 aprile 1977, mentre Oriana Fallaci ne tesseva le lodi su Epoca, Gheddafi impiccava dei giovani studenti in pubblico. I libici ricordano perfettamente l'impiccagione, nel 1984, dell'ingegnere Al-Sadek Al-Hamed Shuwehdy nello stadio di Bengasi e di come, una ragazza del pubblico, Huda Ben Amer, vedendo che l'ingegnere…
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Satira e libertà secondo il fumettista algerino Dilem

Satira e libertà secondo il fumettista algerino Dilem

Il disegnatore algerino Dilem, uno dei migliori in Algeria, da anni minacciato di morte "non presentatemi come un minacciato di morte. Non c'è nessun merito a essere minacciati", parla del suo rapporto con i disegnatori di Charlie Hebdo. Si commuove e non riesce a trattenere le lacrime parlando dei disegnatori di Charlie Hebdo che erano i suoi amici e con i quali ha collaborato. "Indignamoci quando Boko Haram massacra abitanti di villaggi in Nigeria, quando un blogger saudita viene frustato, quando immigrati del Niger vengono espulsi dall'Algeria.. Ne abbiamo di motivi di indignazione". "È dal 1992 che ho messo una croce…
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