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I Cie sono i nostri Guantanamo

I Cie sono i nostri Guantanamo

DI PATRICIA SIMÓN Non dovevo essere io ad alzare il telefono in quella sala che, fino a quel giorno, solamente avevo visto nei documentari. Non dovevo essere io a sedermi in quella specie di salotto diviso da pareti in vetro. Non dovevo essere io ad ingoiare la rabbia dovendo assistere alla polizia che ispezionava la borsa dove avevo solamente un deodorante, pillole, un cambio pulito e una scheda telefonica. Ed infine, non avrei dovuto essere io quella non in grado di trattenere le lacrime per la rabbia e la vergogna di vedere come si umiliava una persona che non aveva…
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(Mala) accoglienza all’italiana

(Mala) accoglienza all’italiana

di Giacomo Pellini Un sistema di accoglienza, quello italiano, che “non funziona, è fonte di business e non è pensato per produrre inclusione sociale”. Insomma, un sistema che andrebbe ripensato “in maniera strutturale”. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto della campagna LasciateCIEntrare, nata nel 2011 con il fine di monitorare la situazione dei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie) e fare pressione politica per chiederne la chiusura. Tra gennaio e dicembre 2015 alcuni tra attivisti, avvocati, giornalisti e parlamentari hanno visitato 50 Cas, 7 Cara, 7 Cie, 2 Cpsa, 6 centri informali, 4 SPRAR in varie regioni, intervistando i migranti per…
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Lettere dal CIE

Lettere dal CIE

di Mario Badagliacca* Per i governi europei l’unica risposta plausibile per gestire i flussi migratori sembra essere quella militare. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un proliferare di terre di nessuno lungo le frontiere dell’Europa: fili spinati, soldati, cani e fanali nella notte. Anche l’Italia ha un suo fronte interno e sta conducendo la sua “battaglia” contro i migranti attraverso i Centri di identificazione ed espulsione (CIE), i centri dove tutti gli stranieri non in regola con i documenti di soggiorno vengono rinchiusi per essere identificati ed espulsi. Da quando ho iniziato il lavoro sui CIE, circa quattro anni fa, la situazione…
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Da clandestino a direttore Cie, la storia di Rohan Lalinda

Rohan Lalinda, 37 anni, tredici anni fa sbarcò sulle coste siciliane dopo un lungo viaggio che lo portò dallo Sri Lanka all’Egitto in aereo, e poi in Italia con un barcone carico di migranti. Sognava l’Europa, Rohan, una vita agiata e un lavoro per poter aiutare la sua famiglia. Sognava la vita normale che sognano tutti i migranti che salgono, pieni di speranza, sui barconi. Arrivato sulle coste siciliane, però, ha dovuto fare i conti con la triste realtà, quella che è diventata pane quotidiano per le cronache di tutti i giornali italiani. Una volta messo piede sul territorio italiano,…
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“Libertà di movimento e chiusura dei Cie”, approvata la Carta di Lampedusa

“Libertà di movimento e chiusura dei Cie”, approvata la Carta di Lampedusa

  di Riccardo Bottazzo Strana gente quella che gira in questi giorni per Lampedusa. Salta subito all’occhio che non si tratta dei soliti turisti. Un po’ perché siamo fuori stagione e batte un freddo bestia, un po’ perché non vestono firmato, non scarrozzano valigie di marca ma portano uno zaino sulle spalle dove hanno infilato qualche straccio di ricambio tra pacchi di libri, quaderni e computer portatili. E poi se ne vanno a zonzo per l’isola a piedi, nonostante il vento di Libeccio abbia scaricato sull’isola un acquazzone torrenziale che va avanti da tre giorni. E ancora... i discorsi che fanno... No. Non sono i…
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