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La Turchia non è un paese per giornalisti

La Turchia non è un paese per giornalisti

Sono ormai anni che in Turchia il regime di Recep Tayyip Erdogan mette a dura prova la libertà d'espressione e di stampa. L'invasione militare turca e l'attacco mirato nei confronti delle popolazioni curde nel nord della Siria ha riacceso i riflettori non solo sulla questione curdo-turca, ma anche sulle condizioni in cui versano gli oppositori politici del governo di Ankara. Le proteste di Gezi Park del 2013 prima, e il fallito colpo di stato del 2016 poi, hanno mostrato il vero volto di Recep Tayyip Erdogan. La repressione del dissenso ha suscitato un'indignazione globale. Dopo i politici dell'opposizione arrestati, dopo…
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Erdogan, i militari e Gulen. Il puzzle turco del post ‘golpe’

Erdogan, i militari e Gulen. Il puzzle turco del post ‘golpe’

Gli effetti del fallito colpo di stato non tardano ad arrivare. Il 'sultano' emerge come unico vero vincitore, mentre cambiano le relazioni diplomatiche con le super potenze e si entra nella stagione delle purghe di massa. Intanto il paese non è mai stato così polarizzato di Valeria Ferraro ncredulità, stupore e tanti interrogativi. Queste sono solo alcune delle sensazioni provate davanti alle notizie sul colpo di stato in Turchia e alle prime immagini che riprendevano i soldati e i carri sui ponti del Bosforo, a Istanbul. La rivendicazione dell’atto da parte di una giunta militare è subito credibile, così come…
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Una guida alla Turchia di oggi

Una guida alla Turchia di oggi

di Valeria Ferraro* Elezioni, proteste, attentati e rifugiati. Negli ultimi due anni, questi temi hanno catalizzato l’attenzione dei media sulla Turchia, costantemente sulle pagine di cronaca per gli eventi che riguardano la situazione politica interna, le difficili relazioni con gli Stati vicini e, più recentemente, il ruolo chiave del Paese nell’accordo sull’accoglienza dei rifugiati siriani e il rilancio dei negoziati per l’ingresso in Europa. Il giornalista Murat Çinar, classe ’81, arrivato in Italia per studiare cinema e fotografia dopo aver già intrapreso studi di economia a Istanbul, spiega nella sua guida i cambiamenti politici e sociali degli ultimi anni, descrivendo…
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Una diga per mettere fine al Kurdistan

Una diga per mettere fine al Kurdistan

Un piano da 32 miliardi di dollari per modificare il corso dei bacini di Tigri ed Eufrate e riprendere i sogni industriali di Ataturk. Ma il progetto di Erdogan rischia di spazzare via per sempre il patrimonio culturale e ambientale del Kurdistan settentrionale di Riccardo Bottazzo i chiama Güneydoğu Anadolu Projesi (Gup), traducibile con “Progetto per l’Anatolia Sud Occidentale”, e viene spacciato come un piano di proporzioni bibliche da 32 miliardi di dollari per trasformare gli alti bacini dei fiumi Tigri ed Eufrate con la realizzazione di 22 dighe e 19 centrali idroelettriche. Pensato da Kemal Ataturk, il fondatore dell’attuale…
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Votare in Kurdistan, tra repressione e speranze

Votare in Kurdistan, tra repressione e speranze

di Giulia Sabella Lice è uno degli avamposti dell'Hdp, il Partito democratico dei popoli, una città dove il risultato delle elezioni è quasi scontato. La cittadina è infatti uno dei luoghi più importanti per il movimento curdo. È proprio qui che Abdullah Öcalan, il 27 novembre del 1978, fondò il Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan. Sempre a Lice è stata eletta la sindaca più giovane di tutta la Turchia, Rezan Zuğurli, di neanche 25 anni. La ragazza è uscita di carcere pochi mesi fa e adesso in prigione si trova il co-sindaco, Harun Herkuş. L'Hdp, guidato da Selahattin…
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