giornalismo

Quel sottile razzismo svedese

Quel sottile razzismo svedese

Un appello lanciato da 39 giornalisti del servizio radiofonico pubblico svedese punta il dito contro le discriminazioni, a volte velate a volte no, che i reporter (e più in generale i lavoratori) con un background straniero sono costretti a subire nell'insospettabile Svezia. Articolo di Joshua Evangelista Se pensiamo alla Svezia pensiamo a un paese aperto alle diversità, accogliente e rispettoso delle minoranze. Lo pensiamo perché è vero. Storicamente, la Svezia è sempre stata uno dei rifugi più sicuri per chi migra. È il terzo paese al mondo per accoglienza di rifugiati pro capite dietro Canada e Australia e nel 2015…
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Il coronavirus ci ha confermato che sugli esteri serve un giornalismo di qualità

Il coronavirus ci ha confermato che sugli esteri serve un giornalismo di qualità

Cosa abbiamo imparato dopo 24 dirette di #viaggiadacasa Che il giornalismo sia in crisi di autorevolezza è cosa arcinota. Che a causa della pandemia questo astio si sia accentuato, anche. Insomma, fare informazione oggi vuol dire navigare a vista in un mare denso di complotti, rancori e risentimenti. Perché al sospetto verso il giornalista schiavo del potere si aggiunge l’antipatia per il portatore cinico di cattive notizie, lo sciacallo che lucra sul dolore altrui. E non sempre si può dare torto a chi la pensa così. Questo vale in generale; per l’informazione sugli esteri la situazione è smisuratamente peggiore. Da…
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La Turchia non è un paese per giornalisti

La Turchia non è un paese per giornalisti

Sono ormai anni che in Turchia il regime di Recep Tayyip Erdogan mette a dura prova la libertà d'espressione e di stampa. L'invasione militare turca e l'attacco mirato nei confronti delle popolazioni curde nel nord della Siria ha riacceso i riflettori non solo sulla questione curdo-turca, ma anche sulle condizioni in cui versano gli oppositori politici del governo di Ankara. Le proteste di Gezi Park del 2013 prima, e il fallito colpo di stato del 2016 poi, hanno mostrato il vero volto di Recep Tayyip Erdogan. La repressione del dissenso ha suscitato un'indignazione globale. Dopo i politici dell'opposizione arrestati, dopo…
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La guerra alle fake news si vince educando i lettori all’interpretazione dei dati

La guerra alle fake news si vince educando i lettori all’interpretazione dei dati

di Joshua Evangelista Nell'aprile del 2015, l'Huffington Post aveva pubblicato un'inchiesta sui progetti di sviluppo della Banca mondiale nei paesi poveri e su come questi "lasciassero una scia di miseria nel mondo". Condotta intersecando infografiche, video e foto, l'inchiesta si concentrava sull'impatto dei progetti della Banca mondiale sulle popolazioni di cinque paesi: Etiopia, India, Perù, Kosovo e Honduras. Il progetto era parte di un'ampia indagine dell'International Consortium for Investigative Journalism (ICIJ) dal nome assai evocativo: Evicted and Abandoned. La tesi alla base del lavoro del team investigativo era che negli ultimi dieci anni i progetti finanziati dalla Banca mondiale avessero "fisicamente o economicamente costretto…
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Come raccontare un terremoto evitando bufale e falsi allarmismi

Come raccontare un terremoto evitando bufale e falsi allarmismi

"Quando un terremoto di magnitudo 8,1 colpì la regione settentrionale dell'India, si diffuse rapidamente la voce che il crollo di 4.000 edifici in una città colpita aveva causato "innumerevoli morti". Secondo altre testimonianze, erano crollati perfino l'edificio centrale di un college e quello del tribunale regionale". Si trattava di voci infondate, erano tutte illazioni. Come per il terremoto in India, ogni grande calamità, naturale o non, è accompagnata da un infinito numero di voci non verificate che finiscono per diventare notizie e addirittura titoli in prima pagina, anche nei in molti giornali autorevoli. Per questo motivo l'European Journalism Centre ha…
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