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Gli oggetti smarriti che raccontano la vita dei rifugiati in viaggio per l’Europa

Gli oggetti smarriti che raccontano la vita dei rifugiati in viaggio per l’Europa

Un orologio regalato da un padre al figlio il giorno prima che lasciasse l'Afghanistan. Una lettera scritta da un siriano a suo fratello. Un Corano smarrito nei boschi macedoni da un'insegnante irachena in fuga con i suoi tre figli. Sono alcuni degli oggetti di cui parla Lost & Found, un documentario in via di sviluppo sugli oggetti personali persi dai rifugiati che viaggiano verso e attraverso l'Europa e, soprattutto, sulle storie dei loro proprietari. Lettere, fotografie e giocattoli che spesso sono tutto ciò che rimane delle pericolose rotte percorse dai loro proprietari. E, a volte, delle loro vite. Un viaggio alla scoperta…
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Mostar, a venti anni dalla fine della guerra

Mostar, a venti anni dalla fine della guerra

 di Stefano Pacini Mostar. Il ponte distrutto, la netta sensazione di essere tra occidente e oriente la prima sera che arrivammo e il canto del muezzin ci colse di sorpresa. L'aria sospesa, il rumore cupo, instancabile, secolare del fiume. Abitavamo in una casina bianca intatta anche se senza vetri ma teli di nylon alle finestre tra due case diroccate dalle cannonate, con vista su un minareto mozzato. Ci facevano da guida e traduttori due ragazzi folli di Dio, uno di Bergamo, l'altro di Lucca, che tra una visita e l'altra alle famiglie che avevamo adottato, vedove con figli piccoli, nonni…
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Io non odio

Io non odio

Zijo Ribić è miracolosamente sopravvissuto alla strage della sua famiglia e di tutti gli abitanti di Skocić, piccolo villaggio della Bosnia orientale, avvenuta nel luglio 1992. È il primo rom che ha portato in tribunale la questione del genocidio subito dal suo popolo durante la guerra in Bosnia-Erzegovina. La storia di Zijo è il soggetto della mostra fotografica Io non odio/Ja ne mrzim, di Andrea Rizza Goldstein e a cura di Ziyah Gafić (editing e post-produzione). Il reportage è un long-term project, che attraverso trenta immagini in bianco e nero, scattate tra il 2013 e il 2016, racconta la storia di Zijo. «La sua…
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Quando vincono i cattivi

Quando vincono i cattivi

Qualche giorno fa ho letto della condanna a Radovan Karadzic, presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina dal 1992 al 1996 e colpevole del genocidio di Srebrenica. Letta la sentenza, per qualche giorno ho creduto nella giustizia internazionale... e invece no, mi devo ricredere. Mentre scrivo i giudici del Tribunale penale internazionale per l'ex Yugoslavia (TPI) hanno assolto l'ultranazionalista serbo Vojislav Seselj dalle accuse di crimini contro l'umanità e crimini di guerra che pendevano a suo carico. Basterebbe leggere i capi d'accusa per capire di che personaggio stiamo parlando. Classe '54, leader del Partito Radicale Serbo (SRS), Vojislav è stato Vice…
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Ljubav, le parole dell’amore

Ljubav, le parole dell’amore

Video di Monica Ranieri. Foto di Aleksandra Spasov Il video rientra nel progetto A special life della onlus Psy+ di cui Frontiere News è media partner. Psy+ da tempo sostiene il diritto all’inclusione delle persone con bisogni speciali. Obiettivo del progetto è offrire un concreto supporto alle realtà che lavorano per offrire alle persone con disabilità un’alternativa all’ istituzionalizzazione. Naša Kuća è un laboratorio frequentato da giovani adulti serbi con disabilità mentale. Ma è anche il perno di una lunga battaglia sociale per assicurare loro il diritto al lavoro e condizioni dignitose nella società belgradese. In questo profluvio di parole che abbiamo cercato…
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