Raccontare a Sanremo, in mezzo a cuori, amori e laghi, la storia dell’artista Pippa Bacca, uccisa nei pressi di Istanbul il 31 marzo 2008 durante un viaggio-performance in autostop vestita da sposa. Questa era l’idea della cantante messinese Nadia Impalà, che non è riuscita nel suo intento perché Correndo con le forbici in mano è stata bollata come canzone troppo “impegnativa”. Lei ad ogni modo a Sanremo ci è andata lo stesso, in abito da sposa, girando le piazze della città ligure per raccontare la storia di Pippa.
Nadia, gli organizzatori hanno giustificato l’esclusione appellandosi all’articolo 4 del regolamento del Festival, secondo il quale vengono escluse le canzoni con contenuti osceni, offensivi e discriminatori.
Motivazioni che non riguardano la nostra causa. Noi abbiamo la famiglia di Pippa dalla nostra parte. Pippa Bacca è conosciuta e stimata a livello internazionale. In Turchia le hanno fatto un monumento in ricordo del messaggio importante che portava. In italia invece la si ricorda perché era una tipa che viaggiava in abito da sposa facendo l’autostop. Pochi si sono soffermati sul significato del suo viaggio. Noi con la canzone volevamo permettere uno scorcio sulla sua vita. Pippa Bacca aveva una personalità decisamente complessa e ricca. Il suo viaggio era ricco di simbologie affascinanti. Molti pensano che lei abbia perso la vita ingenuamente, da sciocca.
Non è stata incosciente?
Il viaggio era organizzato nei minimi dettagli, undici paesi non casuali. Aveva contatti in tutti luoghi dove avrebbe pernottato. Con l’autostop voleva dimostrare che è necessario avere fiducia nell’estraneo per raggiungere insieme la meta finale. Proprio per questo ad esempio aveva creato delle collaborazioni con le ostetriche dei luogi visitati. Era affascinata dalla figura dell’ostetrica, una portatrice vita in luoghi di morte. L’abito da sposa simboleggiava purezza, lei voleva sposare il bene. Gerusalemme, ovviamente, era la meta finale.
Come è nata in te e nell’autore Italo Zeus l’idea di raccontare la storia di Pippa?
Il primo a metterci la pulce nell’orecchio è stato Roberto Raffaele, che ha inseguito curato il video. Tutto è partito da lui, poi Italo ha creato testo e musica e io ho provato a immedesimarmi in Pippa. Abbiamo contattato la famiglia, siamo andati a Milano dalla sorella per farci raccontare la storia di Pippa.
Che messaggio dovrebbe ricevere chi ascolta la vostra canzone?
Il nostro scopo è rimandare al messaggio di Pippa, un messaggio di fratellanza e pace tra i popoli. Un messaggio che viaggia in maniera timida, ma viaggia. Le persone si sono sensibilizzate, altre donne stanni ripercorrendo il suo itinerario, qualcosa si sta muovendo.
Che progetti hai ora?
Sto incidendo altri inediti per un concept album, in cui ogni canzone, come Correndo con le forbici in mano, è un titolo di un film.
Joshua Evangelista
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