di Martina Strazzeri
In Iran ha suscitato molto clamore l’annuncio che dal prossimo anno accademico, alcuni atenei hanno introdotto delle politiche di distinzione sessuale, riservando l’accesso di alcuni piani esclusivamente alle donne, insomma zone off-limits per gli uomini. Ma ancora più clamorosa è stata la reazione di Mahmoud Ahmadinejad, che si è detto indignato per il contenuto del provvedimento ed ha definito la segregazione sessuale all’interno delle università come “superficiale e contro la scienza”.
Il presidente ha richiesto al ministro dell’Istruzione, Kamran Daneshjoo, di revocare l’atto. Tuttavia, non tutti si sono dichiarati d’accordo con la richiesta del presidente iraniano, come gli ayatollah che hanno fortemente criticato il pensiero di Ahmadinejad, affermando che alle università che applicano il principio della distinzione dei sessi dovrebbe essere conferita una medaglia. Sulla questione si è espresso anche l’ayatollah Reza Ostadi, che guida la preghiera del venerdì a Qom, città sacra per gli sciiti, dicendo che questa divisione ha lo scopo di ridurre l’immoralità nelle università.
Secondo i più critici, la posizione di Ahmadinejad non sarebbe altro che il risultato di un calcolo politico in vista delle elezioni parlamentari del prossimo anno e delle presidenziali del 2013. E’ questa l’opinione dell’ex deputato riformista, Fatemeh Haghighatjou, secondo cui il presidente necessita del sostegno popolare, dato che si trova sotto attacco. E’ importante ricordare che quando Ahmadinejad ricopriva l’incarico di sindaco, era stato egli stesso ad approvare una legge per la divisione dei sessi negli ascensori.
Secondo il sociologo iraniano Saeed Paivandi, è stato proprio dopo l’ascesa politica di Ahmadinejad che si è rinforzata la segregazione sessuale ed è stato il presidente stesso ad aver approvato leggi in materia ed ora sta tentando di «accattivarsi» l’opinione pubblica opponendosi al recente provvedimento. E’ dal 1979, a partire dalla Rivoluzione Islamica, che in Iran si applicano leggi volte a separare i sessi ovunque, a cominciare dalle scuole. All’università Alameh Tabtabai, si è pensato di far frequentare i corsi alle donne durante i giorni dispari, agli uomini durante i giorni pari.
Ad ogni modo, oltre 3 milioni di studentesse in Iran sembrano non preoccuparsi del provvedimento e continuano a frequentare l’università. Una polemica verso i connazionali più religiosi, che guardano con paura al fatto che i ragazzi e le ragazze possano sedere vicino, ma sembrano ignorare i veri problemi che colpiscono la società e il paese intero.
Quel che è certo è che ormai tra Ahmadinejad e la Guida Suprema, Ali Khamenei, lo scontro è aperto.
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