E’ stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, l’”Accordo d’integrazione tra lo straniero e lo Stato”, introdotto con uno dei pacchetti sicurezza ( legge 94 del 2009). L’accordo prevede un percorso formativo di due anni per apprendere la lingua italiana e conoscere l’organizzazione delle Istituzioni. Al termine degli studi lo straniero svolgerà un esame secondo il quale o verrà concesso il permesso di soggiorno o verrà espulso.
I destinatari di tale accordo sono tutti gli stranieri dai 16 anni in su che per la prima volta entrano in Italia o chiedono un permesso di soggiorno superiore ad un anno. Esclusi tutti quelli che sono vittime di tratte schiavistiche, violenza o sfruttamento. Secondo il ministro dell’Interno Roberto Maroni, lo straniero in questo modo s’impegna ad acquisire la conoscenza di base della lingua italiana parlata e una sufficiente conoscenza dell’organizzazione delle istitutizioni pubbliche e della vita civile in Italia.
“Il Governo – ha detto Maroni – sostiene tutti gli oneri di questo vero e proprio processo d’integrazione, per questo lo straniero deve partecipare a tutta una serie di attività che sono riconosciute attraverso il sistema dei crediti”. In cosa consiste questo sistema: i crediti iniziali sono 16, che possono essere incrementati attraverso l’acquisizione di altre conoscenze o attraverso lo svolgimento di altre attività (percorsi di formazione professionale, conseguimento di un titolo di studio, iscrizione al Ssn, stipula di un contratto d’affitto o di un acquisto di un immobile, volontariato).
Ovviamente i crediti non solo vengono incrementati ma posso essere anche decurtati, in che modo? Attraverso, esempio, una condanna penale, anche se non definitiva, o se viene sottoposto a misure di sicurezza personali o se commette gravi illeciti amministrativi o tributari. Un mese prima della scadenza del biennio c’è una prova di verifica: se i crediti raggiunti sono 30, il percorso è completato e viene concesso il permesso di soggiorno. Se invece i crediti vanno da 16 a 30 si viene rimandati: l’accordo quindi viene prorogato di un anno per dare la possibilità di raggiungere i 30 crediti. Se i crediti invece sono pari o inferiori allo zero scatta l’espulsione immediata.
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