Iran, carcere per chi contrasta la tradizione islamica. Questo è quanto accaduto a Pegah Ahangarani, 27 anni, dissidente e attrice che ha più volte ricoperto ruoli fastidiosi alle autorità religiose islamiche: a 15 anni interpretò il ruolo di ragazza ribella in cerca di fidanzato. Inoltre la donna era in partenza alla volta della Germania, dove avrebbe dovuto partecipare ad un programma televisivo sulla Coppa del mondo di calcio femminile; ricordiamo che in Iran è vietato alle donne partecipare ad eventi sportivi negli stadi. Secondo la Deutsche Welle, i servizi segreti iraniani l’hanno arrestata e portata in un luogo ignoto.
Pegah, figlia di due celebri registi in Iran, Jamshid Ahangarani e Manijeh Hekmat, è stata blogger della radio tedesca durante la Berlinale del 2009 e prima delle elezioni di Ahmadinejad alla presidenza dell’Iran ed è stata una delle attiviste che hanno partecipato ai moti contro tale elezione, cosa che l’ha collocata nel mirino del regime.
Non è il primo caso di arresto, già nel giugno scorso era finita in carcere un’altra attivista, Maryam Majd, anche lei avrebbe dovuto assistere ai Mondiali di calcio in Germania. Da tempo la donna si impegnava nelle battaglie per consentire alle donne iraniane di assistere ad eventi sportivi negli stadi.
Come Pegah, altri personaggi del mondo del cinema sono stati boicottati e reclusi dal regime iraniano, Jafar Panahi è stato condannato a sei anni di prigione e al divieto ventennale di fare film. Stessa sorte anche per l’attore Rami Parchami, che per aver solidarizzato con la primavera araba, è stato arrestato lo scorso febbraio ed è tutt’ora in carcere.
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