“La Corte ha stabilito che lo stato olandese è responsabile per la morte di questi uomini in quanto le Dutchbat non li avrebbero dovuti consegnare” questo è quanto afferma un portavoce del Tribunale dell’Aja riguardo l’uccisione di tre musulmani dopo la caduta di Srebrenica durante la guerra di Bosnia (1992-1995).
Come stabilito dalle Nazioni Unite le truppe olandesi avevano il compito di mantere Srebrenica un “area sicura”. Nel luglio del 1995, i serbo bosniaci comandati dal generale Ratko Mladic entravano nell’enclave musulmana facendosi consegnare migliaia di persone, di questi ne uccisero 8000 tra uomini e ragazzi. La passività mostrata dalle truppe olandesi in quella occasione ha aperto una ferita per il Paese, che ancora oggi ne paga le conseguenze. Alcuni famigliari delle vittime hanno presentato denuncia per il ruolo svolto dai 270 caschi blu di Amsterdam. Secondo le denunce, il governo olandese si rifiutò di proteggere le truppe inviate dall’Onu a protezione dell’enclave musulmana , non offrendo una copertura aerea. Le truppe, dotate di armi leggere e sotto il fuoco dei serbo bosniaci abbandonarono l’enclave aprendo le porte al massacro.
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