Sono 19 i morti delle violenze registrate ieri a Karachi, in Pakistan. Torna la paura nella città portuale che da giorni si stava riprendendo dalla serie di scontri che hanno mietuto più di 100 vittime. Secondo il quotidiano The Express Tribune, a confrontarsi sono stati gli attivisti armati del movimento Muttahida Quami (Mqm) e il gruppo Mohajir Quami. Si tratta di vecchie ostilità dei due partiti politici che da tempo si combattono. Secondo i racconti dei testimoni, tutto è iniziato quando uomini armati, su auto e moto, hanno aperto il fuoco in modo indiscriminato contro le zone controllate dal Mqm e le sue sedi. L’attacco ha provocato la morte immediata di 10 persone, tra di loro anche due attivisti del partito nazionalista Awami e sei del movimento Mqm-H.
Era dall’inizio del mese che non si registrava un’ondata di violenza simile, quando a Karachi è stato ucciso un attivista del partito nazionalista Awami. Il Mqm, che rappresenta la popolazione di lingua urdu, e il partito Awami, rappresentante della popolazione che parla pashtu, si accusavano rispettivamente di aver causato le violenze.
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