Critiche da parte dei difensori dei diritti umani, dopo l’accordo firmato ieri tra Australia e Malesia riguardante lo “scambio di profughi”. L’intesa tra i due Paesi prevede il trasferimento nella Malesia di 800 richiedenti asilo che tenteranno di raggiungere l’Australia via mare, in cambio di 4000 persone il cui status di rifugiato è già stato riconosciuto.
La Commissione australiana per i diritti umani è preoccupata per la mancanza di garanzia nelle strutture di accoglienza del Paese asiatico, ” non c’è la certezza che le persone siano trattate con dignità e rispetto, come previsto dall’accordo”. Esso prevede che l’Australia finanzi i costi di welfare, sanità e istruzione e servizi a cui non hanno accesso le decine di migliaia di richiedenti asilo in Malesia. Secondo Catherine Branson, presidente della Commissione diritti umani: “Le persone vulnerabili, specie i minori, non dovrebbero essere spostati da un luogo all’altro. La vulnerabilità delle persone dovrebbe essere valutata subito e si dovrebbe assicurare loro cure e supporto”.
Sul fronte opposto, la premier laburista australiana, Julia Gillard, si trova in perfetta sintonia con quello che lei chiama “un accordo di avanguardia”. Un’intesa che, secondo la premier, mira a distruggere il business dei trafficanti di essere umani. Inoltre l’accordo sarà accompagnato da una strategia di comunicazione appropriata in modo che i richiedenti asilo sappiano che se cercano di raggiungere l’Australia andranno direttamente in Malesia.
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