Per il vertice G20 sulla crisi del Corno d’Africa, Save the Children lancia l’allarme sulla condizione dei bambini in Somalia. Secondo il rapporto dell’Ong, in seguito alla carestia, il numero dei bambini malnutriti ospitati nei campi del Puntland, è raddoppiato passando da 3500 a 6000. Aumenta anche il numero di quelli in gravissime condizioni (da 300 a 600). Save the Children e altre organizzazioni umanitarie si sono mobilitate per prestare soccorso agli oltre 10 milioni di persone colpite da quella che l’ONU definisce la più grande siccità degli ultimi 60 anni.
Oggi i leader mondiali, presenti al summit sull’emergenza, dovranno evitare il mancato stanziamento di un miliardo di dollari per l’Africa orientale, altrimenti un milione di bambini potrebbe morire nella sola Somalia. Il summit è stato convocato dalla Presidenza francese e si pone l’obiettivo di mobilitare aiuti internazionali per salvare le popolazioni del Kenya, Etiopia e Somalia. Nonostante abbia convocato il vertice, la Francia ha donato solo 2,6 milioni di dollari, lontani dagli 85 dati dal governo Britannico. L’Italia invece, quarta potenza economica in Europa, e che domani ospiterà l’incontro a Roma, ha contribuito con 900 mila dollari.
Sonia Zambakides, Responsabile del Programma di Emergenza di Save the Children in Somalia ha dichiarato: “I bambini in Africa orientale stanno morendo ogni giorno, il mondo non può stare a guardare. Con aiuti sufficienti e una chiara volontà politica possiamo risolvere questa crisi. Il vertice di oggi non si può fermare alle parole, ci vuole un’azione concertata dei leader che devono stanziare i fondi necessari per salvare la vita dei bambini”. I centri di nutrizione Save the Children nei giorni scorsi si sono affollati di migliaia di bambini e famiglie fuggite dal centro-sud della Somalia in cerca di acqua e cibo.
Per sostenere l’intervento di Save the Children in Africa orientale si può attraverso il network Agire donare 2 euro inviando un SMS al numero solidale 45500 da cellulari TIM, Vodafone, Poste Mobile e Coopvoce, oppure chiamando da reti fisse Telecom Italia e Teletu.
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