Sono più di quattro mesi che è scoppiata la rivolta in Siria, contro il presidente Bashar al-Assad. Da allora circa 3.000 persone sono letteralmente scomparse e non risultano ne in carcere ne sotto il controllo delle forze di sicurezze. A lanciare l’allarme è l’ong Avaaz che ha elaborato una lista di 2918 persone che mancano all’appello.
Ricken Patel, direttore di Avaaz ha affermato: “è scioccate, scompare una persona ogni ora. Questo è il volto del regime”. Amnesty International e Human Right Watch, invece non hanno reso note le stime precise della gente scomparsa ma secondo Nadim Houry, responsabile siriano di HRW, arrestare i manifestanti senza avvisare le loro famiglie, è una pratica diffusa.
Ieri, almeno otto persone che manifestavano contro il governo sono morte nei pressi di Damasco. Secondo le testimonianze di alcuni attivisti, gli agenti hanno aperto il fuoco nel villaggio di Kanaker. Tra le vittime anche un bambino di 11 anni. Inoltre sono più di 100 i manifestanti, quasi tutti giovani, arrestati dalle forze di sicurezza siriane a Zabadani, un altro quartiere periferico della capitale.
Sempre secondo le stime di Avaaz in questo periodo di repressione almeno 1.624 persone hanno perso la vita, 26mila sono stati arrestati e di questi, 12.617 sono ancora in carcere.
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