di Massimo Maravalli
Mentre si sta svolgendo il processo del secolo contro l’ex presidente Hosni Mubarak, i generali che governano l’Egitto si preparano ad organizzare le prossime elezioni legislative e presidenziali che dovrebbero avvenire entro la fine dell’anno. Anche se non si sa ancora quando si voterà di preciso, è certo che tra le fila dei candidati ci sarà una donna: Bouthaina Kamel. Nel suo account di Twitter, infatti, c’è scritto: “Giornalista, madre e candidata alla presidenza”.
La voce amica
Bouthaina Kamel ha quarantanove anni ed è molto conosciuta nel suo Paese. Infatti è stata cronista della televisione di stato fino al 2006; si è dimessa per protestare contro la censura che vi regnava. È diventata ulteriormente famosa presentando la trasmissione radiofonica “Eterafat al-Leyali” (Confessioni notturne). In questo programma lei rappresentava, per chiunque, una sorella con cui poter parlare tranquillamente di tutto, dall’infedeltà agli abusi di potere, dai diritti delle minoranze alla religione. Alla luce della rivoluzione araba e del post Mubarak ha percepito il momento storico che sta attraversando il suo paese e ha deciso che era giunto il momento di una vera svolta.
La grinta e la determinazione
La candidata alla presidenza egiziana, si è subito mobilitata e non ha perso tempo, ha iniziato a fare comizi nei villaggi di tutto l’Egitto ed ha acquisito tutte le lamentele della popolazione riuscendo, a quanto pare, a conquistare la loro fiducia anche se il paese è prevalentemente patriarcale. Dopo che Bouthaina Kamel ha annunciato la sua corsa alla presidenza, ci sono state immediatamente delle reazioni contrarie. Il cantante egiziano Angham l’ha screditata dichiarando che la sua candidatura è stata solo una provocazione. La presentatrice gli ha subito risposto su Mbc Net: “Non mi sembra che Angham era in piazza Tahrir, nel bel mezzo di proiettili e granate durante la rivoluzione del 25 gennaio”. Tutto fa presagire che non sarà facile per lei ma, allo stesso tempo, l’ex presentatrice sembra sapere il fatto suo ed avere gli artigli affilati per tirare dritta verso la meta.
L’attivismo politico nella sua vita
Kamel è stata sempre attirata dalla politica ed è stata una delle attiviste donne più coinvolte. Nel 2005 è stata cofondatrice di “We are watching you”, un organizzazione che aveva l’obiettivo di sorvegliare e documentare le elezioni legislative organizzate in quell’anno. In seguito ha dato vita a “Campagna per il salvataggio d’Egitto”, un’organizzazione che lottava contro la corruzione nel suo paese proponendo inoltre di rovesciare il nepotismo. Nelle ultime vicende che hanno visto l’uscita di scena del presidente Hosni Mubarak, ha preso parte attiva nelle manifestazioni di Piazza Tahirir e, durante un dibattito televisivo del maggio scorso, non ha esitato ad attaccare il Consiglio supremo delle forze armate che attualmente governa il paese. Naturalmente poi è stata condannata per aver insultato l’esercito.
Il nuovo Egitto secondo Kamel
Le sue prime dichiarazioni ufficiali: “Se non ci fosse stata la rivoluzione, non avrei mai fatto le elezioni presidenziali. Sono una donna, ma i diritti delle donne non sono il mio unico obiettivo. Io combatto per i diritti di tutti gli egiziani“. Kamel, dunque, punta a diventare il primo presidente donna d’Egitto. Nel suo programma politico ha messo come priorità la lotta contro la povertà e la corruzione. Ha poi espresso il suo pensiero nei confronti dei suoi futuri avversari: “Io non credo che ci sia un candidato che può fare quello che faccio io, la mia peculiarità è quella di raggiungere le persone intimamente”. Il riferimento alle sue trasmissioni è esplicito e chissà, visto che “Confessioni Notturne” è stato bandito da una commissione di Stato per gli affari religiosi perché diffamava l’Egitto, forse le prossime elezioni riusciranno a mettere in mostra il vero volto del Paese.
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