Il capo della Giustizia della provincia ha dichiarato che diciassette giovani, ragazze e ragazzi, sono stati arrestati, perché rei di aver preso parte ad una “battaglia” con delle pistole ad acqua all’interno del parco di Bandar Abbas, nel sud dell’Iran. Solo cinque dei diciassette ragazzi sono stati rilasciati immediamente; per gli altri dodici la liberazione potrà avvenire solo dietro cauzione.
Il capo della Giustizia della Provincia continua dicendo che il comportamento dei giovani si sarebbe rivelato contrario alle azioni consentite dalla religione e sarebbe stato un “insulto alle forze di sicurezza”. Un episodio analogo è avvenuto lo scorso venerdì a Teheran, come riferisce la stampa locale, dove molte centinaia di ragazze e ragazzi hanno deciso di prendere parte, all’interno di un grande parco acquatico, alla battaglia “Ab-Atash-o” (acqua e fuoco). Gioco seguito dall’arresto di dieci giovani, in seguito rilasciati dietro cauzione. Il capo del parco, Behnam Atabaki, si è mostrato dispiaciuto ed si è scusato per il fatto di non essere riuscito ad impedire o almeno a bloccare ciò che aveva chiamato “comportamento immorale e contrario alle norme”. In base a ciò che è stato riferito dall’uomo, un numeroso gruppo di ragazze, tra cui alcune dal capo coperto ma in maniera inadeguata, e ragazzi ha dato inizio ad una battaglia con pistole e palloncini riempiti d’acqua.
Tuttavia, l’uomo non è riuscito a fermare i giochi e anche l’intervento della polizia militare si è rivelato insufficiente. Solo dopo tre ore, il capo del parco ha deciso di togliere l’acqua. Secondo i media più conservatori sono irrispettose le immagini delle battaglie con l’acqua, in special modo quelle che ritraggono le ragazze con i vestiti bagnati addosso. Un dato importante da tenere a mente è che l’Iran è uno tra i paesi dove vi è la più alta popolazione giovanile.
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