Il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha apposto la sua firma sul decreto che assegnerà allo Stato il controllo di ogni tipo di attività connessa all’esplorazione e allo sfruttamento dell’oro. L’obiettivo, secondo Chavez, è quello di rafforzare l’indipendenza del Paese. Con il decreto si vuole abattere il modello minerario di tipo capitalista e le “ripercussioni negative sulla salute umana, sull’ambiente e sui giacimenti”.
Il testo ha lo scopo di promuovere le imprese miste nel settore, con maggioranza dello Stato, e il settore minerario. Il Venezuela ha già provveduto all’incremento della produzione di oro, di modo che possa incorporarlo alle sue riserve internazionali, che toccano i 29mila milioni di dollari.
Secondo l’analisi di GoldMoneyNews, la scelta “solitaria” di Chavez sta provocando il più grande movimento fisico di oro della storia recente. Questo sta contribuendo a spingere le quotazioni del metallo prezioso a cifre record, ma secondo gli analisti le conseguenze potrebbero essere deleterie per l’intero mercato. Il Venezuela ha riportato “a casa” oltre 211 tonnellate d’oro (l’equivalente di circa 12 miliardi di dollari).
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