Decine di migliaia di persone hanno festeggiato ieri – a Skopje e in tutta la Macedonia – il ventesimo anno dell’indipendenza del Paese dalla Federazione jugoslava. Nella capitale una folla festante ha sfilato con le magliette di colore rosso e giallo della bandiera macedone, davanti al presidente Gjorgje Ivanov e al premier Nikola Gruevski.
Proprio quest’ultimo ha preso il microfono per parlare alle migliaia di giovani che partecipavano al corteo: “In questi vent’anni abbiamo creato uno stato indipendente democratico, abbiamo avuto una transizione difficile, abbiamo assistito a conflitti e riconciliazioni, ma abbiamo dimostrato di essere stati capaci di creare un sistema tollerante e rispettoso delle differenze“. Oggi infatti il 25% della popolazione è di etnia albanese.
In serata è stato inaugurato il monumento di Alessandro Magno, il condottiero antico conteso dalla Grecia che ha una provincia settentrionale con il nome Macedonia. Atene ritiene inoltre che il termine “Macedonia” appartenga esclusivamente al patrimonio storico e culturale della Grecia e per questo blocca l’integrazione del Paese ex jugoslavo nell’Unione Europea e nella Nato. La Macedonia proclamò l’indipendenza l’8 settembre 1991 con un referendum popolare al quale il 95% dei votanti si espresse a favore e nel 1993 è entrata nell’ONU con la sigla provvisoria di Fyrom (Former yugoslavian republic of Macedonia) a causa dell’opposizione che Atene ha sempre fatto sul Paese.
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