di Raffaele Spinelli
In Cisgiordania i coloni starebbero ricevendo armi da Israele, in previsione degli eventi di fine settembre quando l’Autorità Nazionale Palestinese farà formale richiesta all’Assemblea Generale dell’Onu per il riconoscimento dello stato palestinese.
È quanto afferma il quotidiano israeliano Ha’aretz: l’operazione – denominata dalle forze armate “Semi D’Estate” – preparerebbe i coloni e gli abitanti degli insediamenti cisgiordani a fronteggiare eventuali “disordini di massa”. L’esercito starebbe distribuendo gas lacrimogeni, granate assordanti e altri tipi di armamenti vari. L’intelligence israeliana ha tracciato una precisa linea rossa, oltre la quale nessun palestinese dovrà avere accesso e, nel caso ci proverebbe, lo farebbe a proprio rischio e pericolo.
Nei territori occupati – dove sono presenti circa mezzo milione di coloni (tra cui molti integralisti religiosi) – si sono registrate, nelle ultime settimane, testimonianze alquanto singolari. A esempio moschee vandalizzate e incendi dolosi a secolari piante ed alberi di ulivi.
In attesa del 20 settembre, giorno preannunciato per la convocazione dell’Assemblea Generale dell’Onu, ci auspichiamo che queste persone possano cominciare a pensare ad un futuro diverso di amore incondizionato per l’essere umano, arabo o ebreo che sia, amore per persone che da troppo tempo vagano per questo nostro meraviglioso mondo alla ricerca della loro terra perduta, delle radici dove si forgiati, della vita libera che tanto hanno sognato.
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Asia & Oceania22 Dicembre 2024Yasuke, il samurai africano che stupì il Giappone del XVI secolo
- Europa22 Dicembre 2024Come i nazisti si appropriarono del nudismo socialista per veicolare il mito della razza ariana
- Nord America21 Dicembre 2024“Uccidi l’indiano, salva l’uomo”: La storia dimenticata dei collegi per i nativi americani
- Asia & Oceania21 Dicembre 2024Wu Zetian, l’imperatrice che riscrisse le regole del potere in Cina