Due volte l’anno, con il cambio delle fasi lunari, il Rio delle Amazzoni incontra la marea dell’Oceano creando onde anomale alte più di cinque metri, che frangono per diversi chilometri. Questo fenomeno naturale, chiamato Pororoca, ha dato il via ad una vera e propria competizione tra surfisti estremi di tutto il mondo. Il termine significa, nella lingua indigena Tupi, “grande rumore che distrugge”; infatti lo scontro delle acque genera un terribile boato che preannuncia l’arrivo di un’onda potente in grado di sradicare alberi e ribaltare imbarcazioni.
Surfisti estremi da tutto il mondo, si incontrano per provare il brivido di cavalcare un’onda da fiume per diversi chilometri, un brivido che non si prova con le onde marine, le quali si frangono dopo pochi minuti. Una sfida non priva di pericoli, la furia delle onde, infatti, travolge tutto quello che incontra, trascinando non solo rami e pietre, ma anche alligatori e piranha. Fino ad oggi tra gli eroi che cavalcano le selvagge onde marroni del Rio, spicca il brasiliano Picuruta Salazar, che detiene il record mondiale, registrato nel 2003, dopo aver cavalcato per 37 minuti percorrendo ben 12 Km; riuscirà qualcuno a battere il suo primato?
Tucidide diceva: “Sicuramente i più coraggiosi sono coloro che hanno la visione più chiara di ciò che li aspetta, cosi della gloria come del pericolo, e tuttavia l’affrontano”, ad aspettare gli eroici concorrenti non si sa se sarà la gloria, si spera non un coccodrillo a fauci aperte.
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