Nove favorevoli, quattro astenuti e due contrari. Questo è stato il responso del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla bozza di risoluzione presentata da Francia, Germania, Inghilterra e Portogallo riguardante la Siria. Sembra una vittoria, ma non è così. Perché i due voti contrari sono di Russia e Cina, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza che hanno potere di veto. Così la risoluzione, che condannava il regime siriano di Assad per le violente repressioni e intimava il blocco immediato delle violenze, è stata bloccata.
Le reazioni di Usa e Francia non si sono fatte attendere. Susan Rice, rappresentante permanente degli Stati Uniti all’Onu, ha dichiarato: “Oggi la Siria ha avuto la prova di quali sono i Paesi che hanno ignorato il suo appello. Questo Consiglio ha il dovere di porre fine a sei mesi di violenze, torture e repressioni. E ha il dovere di prendere una decisione che garantisca la pace e la sicurezza di un paese e di milioni di persone”. Il rappresentante francese Geraud Araud ha parlato di “veto politico” dettato da interessi particolari.
Alla bocciatura di Cina e Russia si sono contrapposti i voti favorevoli di Stati Uniti, Bosnia Erzegovina, Nigeria, Gabon, Colombia oltre ai promotori della risoluzione. India, Sud Africa, Libano e Brasile si sono astenuti.La soluzione al problema siriano sembra lontana. Nella risoluzione presentata dai paesi europei non c’era alcun accenno a sanzioni contro la Siria, bocciate senza appello dalla Russia, ma era previsto il solo richiamo e lo stop immediato delle violenze, nonché il ricorso ad “misure mirate” in caso di prosecuzione delle violenze.
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