L’Europa tira un sospiro di sollievo? La coalizione liberale guidata dal premier uscente Tusk, stando ai primi exit poll, si sarebbe riconfermata alla guida del paese con un risultato vicino al 50% dei voti. Il partito del Premier, Piattaforma dei cittadini (Po), ha raggiunto il 38% dei consensi, mentre il suo alleato di governo, il partito dei contadini (Psl), l’8%.
La coalizione di governo dovrebbe mantenere così la maggioranza parlamentare, con 239 seggi complessivi (212 al Po e 27 al Psl) sul totale di 460 seggi. Il partito dello sconfitto Jaroslaw Kaczynski, Diritto e giustizia (PiS), si è fermato al 30%. Kaczynski ha però dichiarato che non si arrenderà e che in futuro la Polonia seguirà l’esempio dell’Ungheria. Un riferimento alla destra nazionalista-autoritaria del premier magiaro Viktor Orban che in Ungheria sta distruggendo democrazia ed economia di mercato con la svolta autoritaria e le leggi bavaglio.
Ma la vera sorpresa delle elezioni polacche è stato il risultato del Movimento Palikot, fondato dal transfuga di PO Janusz Palikot. Questo partito anticlericale, promotore di uno Stato laico, di diritti per i gay e della legalizzazione droghe leggere, ha raggiunto il 10% in un paese da sempre legato alla morale cattolica. “Abbiamo dimostrato che tutto è possibile in Polonia, dove milioni di persone che vogliono uno stato laico in cui la fede è una questione privata sono uscite allo scoperto”, ha dichiarato Palikot. Ultima realtà del paese è la sinistra democratica che si è fermata al 9%.
Tusk, riconfermato alla guida del paese, ha dichiarato: “Voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno votato e anche quelli che non l’hanno fatto perchè tutti sopporteremo il peso di governare la Polonia per altri quattro anni”. Sarà il primo premier polacco a governare per un secondo mandato consecutivo dalla caduta del comunismo.
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