Intervista di Teodora Malavenda
Capi unici, interpretati con uno stile ricercato tale che li rende oggetto del desiderio per chi ama vestirsi in modo originale. Non stiamo parlando dei modelli della nuova collezione messa a punto da un emergente stilista europeo, ma della linea di abbigliamento e accessori realizzata, o forse è il caso di dire reinventata, da quattro giovani designer sudafricani. Loro sono Sibu, Floyd, Kepi e Thabiso. Vivono a Soweto, la più grande township del continente nero. Sono figli dell’apartheid, nati e cresciuti in mezzo a conflitti, povertà, credenze e rituali magici. Hanno frequentato dei corsi di design alla Wits University e si sono ritrovati accomunati dalla stessa passione per la moda, rendendosi protagonisti di una nuova avventura chiamata Smarteez. Più che di un nuovo fenomeno, potremmo parlare di un nuovo stile. Colorato, giovane e accattivante. I vestiti che “reinterpretano” sono capi acquistati nei mercatini o sottratti ad amici e conoscenti pronti a cestinarli per sempre. Nelle loro mani ogni indumento acquista una nuova forma, espressione di talento e determinazione. Chi volesse sapere qualcosa in più su chi ha creduto nei propri sogni e li ha visti realizzare, non perda l’intervista a Thabiso Rantsoeleba.
Quando ti sei avvicinato al mondo della moda?
E’ una passione che mi accompagna sin da piccolo. Neppure quando ho dovuto interrompere gli studi, perché mia mamma non aveva soldi abbastanza, ho smesso di credere che prima o poi avrei disegnato una mia linea di vestiti. Ed ecco che adesso sono un fashion designer.
Parliamo del fenomeno Smarteez. Come è nato?
Capitava di ritrovarci negli stessi spazi e di bazzicare negli stessi negozi alla ricerca di tessuti da comprare. Abbiamo capito di condividere i medesimi interessi per la moda e il design e di avere un approccio creativo orientato nella stessa direzione.
Il nome di uno stilista che ami particolarmente.
Uno dei miei preferiti è Clive Rundle.
Qual è la fonte di ispirazione per le tue creazioni?
Una grande fonte di ispirazione è la vita. Le sfide a cui ci sottopone ogni giorno. E poi ho sempre pensato che i sogni possono trasformarsi in realtà solo se si crede in loro con costanza e tenacia.
Quale riscontro avete ottenuto finora?
All’inizio la gente rideva di noi, pensava che fossimo pazzi e faceva commenti cattivi. Neanche le nostre famiglia ci incoraggiavano. Non è stato facile ma abbiamo gestito bene la situazione e oggi sono in tanti a seguirci e ad apprezzare il nostro lavoro.
Come definireste il vostro stile?
Senza dubbio Street Fashion. All’inizio le nostre creazioni venivano indossate solo dai “più coraggiosi”. Adesso invece, sta diventando uno stile comune. Sarà perché la nostra visione incomincia ad essere compresa.
Tre motivi per visitare il Sudafrica.
Il Sudafrica è un Paese unico. È impossibile non rimanere affascinati dalla sua cultura e dalla sua storia. Per non parlare poi dell’entusiasmo e del calore della gente.
Musica preferita?
Ascolto differenti generi musicali ma soprattutto Afro e soul, mi fanno stare bene.
E per il futuro cosa prevedi?
Mi piacerebbe realizzare un progetto tutto mio.
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