Filippine: ucciso parroco italiano, sconosciuto il movente

Padre Fausto Tentorio, parroco della città di Arakan, nella provincia di Nord Cotabato, è stato freddato da un uomo vicino alla sua casa. Secondo la ricostruzione effettuata, si pensa che quella mattina il prete si stesse recando ad un incontro con altri religiosi in una località non troppo lontana da Arakan. Purtroppo, per il parroco, da oltre trenta anni nelle Filippine, non vi è stato nulla da fare. Il funzionario locale ha affermato: «Non abbiamo idea di quale possa essere il movente». Proprio mentre il parroco si stava dirigendo verso l’automobile, è stato colpito da diversi colpi di pistola, sparati da due uomini con tanto di casco che viaggiavano su una moto. Già nel 2003 il parroco era stato preso di mira, ma fortunatamente era riuscito a sopravvivere al tentativo di omicidio. Questa volta purtroppo non è stato così.

Padre Giulio Mariani, missionario Pime, responsabile del centro missionario di Zamboanga, sede regionale del Pontificio istituto missioni estere ha dichiarato: «Al momento non abbiamo molte informazioni. Sappiamo che padre Tentorio aveva appena finito la messa e stava entrando nella sua auto quando è stato colpito. I fedeli che si trovavano nel convento hanno sentito gli spari e sono usciti subito, hanno visto un uomo con un casco scappare verso una moto. Loro stessi lo hanno portato all’ospedale più vicino, a 30 chilometri, dove hanno dichiarato la morte di padre Tentorio. Lui era tenuto in grande conto da tutti i fedeli, ha sempre lavorato nella zona piena di emarginati, tribali filippini, musulmani. Era molto apprezzato. Forse ha schiacciato i piedi a qualcuno, non sappiamo ancora. La sua era una missione delicata perché quando hai a che fare con emarginazione e povertà sei destinato a pestare i piedi a qualcuno». Mariani ha proseguito dicendo: «Nel 2003 era sfuggito ad un tentativo di omicidio. Da più di 30 anni in quel posto faceva un lavoro magnifico, era amato da tutti».


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