La dichiarazione è di quelle che lasciano il segno: “Nonostante tutti gli sbagli, il colonialismo italiano non potrà mai essere paragonato a Gheddafi“. A farla è il presidente del Consiglio nazionale transitorio, Mustafà Abdel Jalil: “Gheddafi è stato assai peggio. Le risorse libiche non sono mai state utilizzate per i libici ”.
Queste le parole di Jalil durante la conferenza stampa tenuta con il ministro della Difesa italiano Ignazio La Russa e con il ministro della Difesa britannico Liam Fox, a conclusione di un incontro a tre nell’aeroporto della capitale libica. “Il colonialismo italiano portò strade e palazzi ancora oggi bellissimi a Tripoli, Derna, Bengasi. Portò sviluppo agricolo, leggi giuste e processi giusti. Gheddafi invece è stato l’esatto opposto”.
Il ministro degli esteri italiano La Russa ha apprezzato le parole di Jalil ribadendo la rinnovata amicizia e collaborazione fra i due governi. Jalil ha affermato che gli accordi commerciali che la Libia ha contratto con la comunità internazionale verranno rinegoziati a guerra conclusa. E la guerra si concluderà con la presa di Sirte.
Il Presidente del Cnt ha chiesto alla Nato un ultimo sforzo per consentire ai ribelli di affrontare i cecchini appostati sui palazzi della città. L’ultima riflessione è stata per Gheddafi: “’Finché sarà libero costituirà un pericolo per la Libia e per il mondo intero”.
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